Nel museo regionale di Messina, si può ammirare il polittico di san Gregorio in cui Antonello da Messina raffigura Maria con in grembo il bambin Gersù che coglie dalla sua mano delle ciliege.
Questo frutto prefigura il sangue di Cristo attraverso cui si può godere eternamente la gioia del Paradiso; gioia e pace continue di cui nel linguaggio popolare si trova un riscontro nel detto "una ciliegia tira l'altra".
Il nome dialettale, così come quello portoghese, francese, spagnolo e
inglese deriva dal greco κέρασος, che San Girolamo ricavava da Kerasunte, città del Ponto
(oggi Turchia) da cui, secondo Plinio il Vecchio, l'albero fu importato a
Roma nel I° secolo d.C. grazie a Locullo che aveva partecipato alla guerra contro Mitridate.
Da notare infine che nel dipinto in oggetto le ciliege sono accanto a un pomo che Gesù tiene con la mano destra, quasi a simboleggiare che per le mani di Cristo passa tutto il ciclo di manifestazione, dall'uscita dallo stato di beatitudine del Paradiso rappresentata dalla mela, fino al suo ritorno definitivo di cui le ciliege ne sono il frutto delizioso.
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