Questa ricetta è il
“classicissimo” della cucina russa, uno dei suoi pochi piatti conosciuti anche
all’estero. Borsh lo si mangiava ai tempi degli zar, prima della rivoluzione di
ottobre, ma anche ai tempi di Stalin e non ha perso la sua attualità fino ai
tempi odierni, sopravvivendo all’arrivo dei nuovi gusti e di rinnovate
possibilità, grazie a Dio. Infatti è impossibile rinunciare questa zuppa che
entusiasma non solo il palato, ma anche la vista -violacea e bordeaux- che
rimane sempre di moda. Le istruzioni per prepararla sono tratte dal libro di
cucina “Il libro del buon e sano cibo”, un altro classico e difficilmente
trovabile ricettario della Russia sovietica degli anni ‘60 del secolo scorso,
anni di Chrusciov e Gagarin.