НА РУССКОМ ЯЗЫКЕ
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Oggi con il termine carpaccio si usa indicare ogni preparazione a
base di fette sottilissime di carne cruda, ma anche di pesce, di
verdure e perfino di frutta. A dare il via alla lunga serie di
interpretazioni fu Giuseppe Cipriani, il fondatore dell'Harry's Bar
di Venezia, il quale mise a punto la sua ricetta nel 1950, per la
contessa Amalia Nani Mocenigo, alla quale il medico aveva proibito di
mangiare carne cotta: un buon filetto, ben sgrassato, tagliato
sottilmente, come fosse prosciutto, e decorato “alla Kandinsky”
con una salsa universale. E poiché in città non si faceva che
parlare della mostra del pittore Vittore Carpaccio, Cipriani battezzò
in suo onore il piatto, anche per una certa analogia tra le sfumature
di rosso usate dall'artista e quelle della carne.
[Tratto da La
cucina italiana numero di luglio 2016]