La maggior parte dei moderni
bevitori di caffè sono probabilmente inconsapevoli di dover molto del loro
giornaliero piacere alle
turuq del Sud della penisola arabica.
Tradizionalmente si narra che alcuni membri della
tariqa Shadhiliyya
abbiano diffuso la bevanda del caffè in tutto il mondo islamico all’incirca tra
il 13° e il 15° secolo. Venne fatto assaggiare per la prima volta a uno
Shaykh
della Shadhiliyya, in Etiopia, dove la pianta del caffè cresce spontanea sugli
altipiani e dal cui frutto si ricavava una bevanda nota come
bun. È
possibile che lo
shaykh fosse Abu’l Hasan’ Ali ibn Umar, il quale
risiedette per un certo tempo alla corte di Sadaddin II, un sultano del sud
dell’Etiopia. ‘Ali ibn Umar successivamente fece ritorno nello Yemen con le
preziose bacche, cibo commestibile dalle straordinarie proprietà stimolanti.
Ancora oggi questo
shaykh è considerato il santo patrono dei coltivatori
di caffè, dei proprietari dei luoghi dove lo si serve e di tutti i suoi
bevitori e amanti. Talvolta, in Algeria, il caffè è chiamato
shadhiliyye,
in suo onore.