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venerdì 6 ottobre 2023

SHARLOTKA




Più che un post con una ricetta questo è il post della rubrica #lesfriandises_stories. Ricordo la mia mamma, seduta sul divano rosso nella sala di casa, con un recipiente sulle ginocchia mentre sta montano con una frusta a mano le uova con lo zucchero. Stiamo guardando una trasmissione della TV e la mamma approfitta di questo tempo per preparare la “sharlotka”, la torta con le mele. Una torta molto conosciuta in Russia, ogni casa ha la sua versione e questa è quella della nostra famiglia. Non chiedetemi che cosa può significare il nome “sharlotka”, per me è sempre stato una enigma. La torta è veramente semplice, fatta di pochi ingredienti e mi ha accompagnata per tutta l'infanzia e la gioventù fino al momento in cui mi sono trasferita in Italia. Una cosa sorprendente è che anche qui, fisicamente lontana dalla patria della “sharlotka”, ogni tanto trovo le sue “tracce” li dove meno me lo aspetto, come nel caso del sito della bravissima cuoca casalinga americana newyorchese sposata con uno russo! 
Mia mamma è una donnina tenace con le braccia che fanno la concorrenza a ogni frullino elettrico, ma quando il compito di montare le uova con lo zucchero è passato a me e mia sorella, per nostra fortuna in cucina è arrivato proprio lui, il frullino! Così con questo aiuto moderno, anche sotto la mia “direzione” venivano delle bellissime “sharlotki”! Cosi belle che alcuni commensali non credevano che non avessi messo del lievito!
La ricetta è proprio come la facevamo in Russia, sia per quanto concerne gli ingredienti che il procedimenti; può darsi che a qualcuno di voi non piacerà che le mele rimarranno sul fondo della torta, allora date una mescolate le mele e l'impasto cercando di non smontarlo.
Una buona torta di mele è una parte importante della nostra felicità domestica”, osservava la scrittrice inglese Jane Austen in una lettera alla sorella. E per me questa torta ne tiene una buona parte e spero che anche le vostre famiglie ne abbiano una, ma se cosi non è per il momento, allora ve lo auguro con tutto il mio cuore!

venerdì 10 aprile 2020

PASHA - DOLCE TRADIZIONALE DELLA PASQUA RUSSA


La storia di questo dolce della Pasqua ortodossa è antica; sembra provenisse da un territorio russo in terra di Finlandia dove peraltro si continua a preparare ancora oggi. Lo stampo da cui prende la forma richiama un po' quella della chiave di volta, tradizionalmente simbolo di Cristo e deve anche riportare le due lettere fondamentali della Pasqua ortodossa XB, Hristos Voskres, Cristo è risorto, parole con cui ci si scambia gli auguri. Va preparato il giorno prima in cui deve essere servito e usate pure la forma che avete a disposizione, io ho usato quella del budino.

giovedì 21 giugno 2018

PLOV DELL'UZBEKISTAN




Come il cous cous per il Marocco, la pizza per l'Italia, i bliny per i Russi, il “plov” (Riso pilaf con agnello dell'Uzbekistan) è il piatto più caratteristico dei i popoli dell'Asia Centrale che facevano parte della ex Unione Sovietica. E come sempre in questi casi, ci sono rigide regole e tante varianti che spesso determinano una certa “ansia da prestazione”! Infatti la tensione per la preparazione a regola d'arte di un piatto nazionale è simile ad una operazione chirurgica per dividere due gemelli siamesi. Allora, se sei maschio e adulto questo è già un importante requisito per potersi cimentare nella preparazione del plov; poi occorre essere una persona “vera e sincera”, perché “il plov non ti inganni”, come dice il popolo, “se non lo fai così come si tramada di generazione in generazione da secoli, il plov non viene ne buono né bello”.
Ufff!!! Vien da sbuffare; ma superata la "rigida" selezione e seguendo la ricetta otterrete un piatto veramente appetitoso e spettacolare. Questa è la ricetta base, chiamiamola così; ho ridotto i grassi, infatti in quella “dura e pura” si usa il grasso del montone, qui olio di oliva. Ci sono inoltre delle varianti che prevedono l'aggiunta della frutta secca, piselli, uova, ceci e altre verdure oltre alla cipolla e alle carote che non devono mai mancare. Insomma un piatto sontuoso per festeggiare un matrimonio, una festa o essere generosi verso gli ospiti cari.

giovedì 8 marzo 2018

TRADIZIONE E CIBO - MIMOSA (ACACIA)




Questa pianta mi è particolarmente gradita perché è fra le prime a fiorire quando è ancora inverno, preannunciando coi suoi colori e profumi a un tempo intensi e delicati, la primavera che verrà.

mercoledì 7 febbraio 2018

BLINI




Si conclude oggi in Russia, “Masleniza” (dalla radice maslo, che richiama il burro, quindi “burrosa”) - la settimana che precede la Quaresima - e una caratteristica di questi giorni è quella di preparare e consumare quotidianamente i blini, una sorta di crespelle. Questa domenica, l'ultima prima della Quaresima, si fa memoria della cacciata dall'Eden di Adamo ed Eva e ci si chiede reciprocamente perdono (anche i sacerdoti lo fanno nei confronti dei fedeli) e si mangiano per l'ultima volta i blini con il burro fuso, prima che domani cominci l'austerità del digiuno e della penitenza, che per quanto concerne l'ortodossia è molto più scrupolosa che nel cattolicesimo.



La mia cara mamma 
 li fa a regola d'arte: 
sottilissimi, leggermente spugnosi, con buchini infiniti 
come le stelle nel cielo 
di una notte d'inverno russa. 
Per il palato sono perfetti 
e la loro forma rotonda 
e il colore dorato, 
simboleggiano il sole che cresce.






sabato 30 dicembre 2017

TORTA MEDOVIK (RYZHIK)



Pomeriggio di uno di questi giorni di festa... all'ora del thè, un sorso di “nero” bollente a inzuppare un morso di torta che così si scioglie in bocca con sfumature di caramello e latte. L'atmosfera si riempe di gioia e scintille dorate. Stiamo parlando della Medovik (in russo miod è il miele), ma in casa mia l'ho sempre sentita chiamare Ryzhik, Rossiccia, perché il suo colore, a “torta finita”, è proprio quello; giudicate voi, e sappiate che se deciderete di farla, ne sarete certamente gratificati.

Ingredienti

(per 10-12 persone)

pasta:
500 gr. farina bianca
180 gr. zucchero semolato
100 gr. burro
50 gr. miele
bicarbonato di sodio

crema:
400-500 gr. burro
2 lattine da 390 gr di latte condensato


venerdì 1 dicembre 2017

TRADIZIONE E CIBO - IL RITO RUSSO DI BERE THÈ (II)

  Il rito tradizionale russo di bere il tè
  di Marina Komarova

  (parte II)

 

Con cosa si consuma?

Al contrario delle tradizioni cinesi e giapponesi in Russia si apprezzava, e si apprezza, non solo la qualità della bevanda ma anche con cosa si abbina, cioè una innumerevole scelta di cibi, dolci o salati. In generale possiamo trovare prodotti da forno dolci ma anche torte salate e tartine con prosciutto e formaggio. Come una volta, anche oggi la mattina a colazione il tè viene accompagnato a pane, panini morbidi, ciambelle (simili ai taralli pugliesi), ciambelline con semi di papavero, “kalacì” (pagnotte a forma di lucchetto) o biscotti. Agli inizi del secolo scorso, la domenica o in presenza di ospiti, nelle famiglie borghesi venivano preparate delle torte, mentre nelle case del “intellighenzia” russa si usava servire tartine salate, halvà (un dolce orientale a base di farina di semi oleosi), piccola pasticceria, frutta fresca e secca.

sabato 25 novembre 2017

TRADIZIONE E CIBO - IL RITO RUSSO DI BERE THÈ (I)



 
Il rito tradizionale russo di bere il tè

di Marina Komarova

(parte I)


Il tè è una tra le bevande più popolari in Russia, ed il suo uso, con tutto ciò che ruota intorno ad esso, lo fa collocare come un elemento caratteristico del costume nazionale. Il tè ti riscalda durante le fredde serate invernali, ti rincuora durante i ricevimenti estivi, fa radunare intorno alla tavola gli ospiti o i membri della famiglia. È il pretesto per una conversazione informale, molto intima. Molta gente in Russia inizia la sua giornata con una tazza di tè, o magari due. Proseguendo, anche negli uffici più efficienti, incontrarsi con i colleghi a prenderne una tazza è segno di pausa conviviale; la sera è la bevanda che ti “riconcilia” con la vita. Con il tè, si termina qualsiasi pasto, ma si può prendere anche separatamente, ad esempio con i dolci: l’ingrediente importante, comunque, è trovarsi in buona compagnia, berlo senza fretta, insomma, goderselo. Nel mondo moderno, purtroppo, questi momenti sono sempre più rari, ma la cultura del consumo, gli oggetti necessari per questo rito ed i costumi si conservano tutt’oggi.  
Lo spunto per scrivere del tè mi è venuto ricordando un fatto. Un giorno stavo prendendo un tè con una cara amica di Firenze, a casa mia, a Mosca. Per farlo raffreddare, ho versato il liquido dalla tazza al piattino a bordo alto, “alla borghesina”, come si faceva una volta. “Cosa ti è successo!? – esclamò stupita l’amica – hai rovesciato il tè? Aspetta, ti do una salvietta!”. Questo piccolo fatto è stato lo spunto per far conoscere alla mia amica (e a tanti altri amici italiani) le usanze del “prendere il tè alla russa”. Ma proseguiamo per gradi.

giovedì 16 novembre 2017

BISCOTTI D'AVENA

Una colazione da campioni, ma è solo un biscotto! I protagonisti sono i fiocchi d'avena, il prodotto di punta nei paesi nordici, infatti la ricetta -semplicissima- arriva da un libretto sovietico di pasticceria casalinga dei primi anni '90. L'avena, tanto buona quanto salutare, è adatta comunque a tutti i climi, anche a quelli di paesi più a sud!

domenica 1 ottobre 2017

ZAPEKANKA (SFORMATO DI RICOTTA)

НА РУССКОМ ЯЗЫКЕ НИЖЕ

I bambini della Russia Sovietica a colazione mangiavano la Zapekanka di ricotta, poi studiavano bene a scuola e si impegnavano alle lezioni della fiskultura, diventando da adulti inventori di navi spaziali, atleti che avrebbero saltato oltre i 6 metri con un'asta e campioni in hokkei, basket e calcio. Forse può sembrare nostalgia per un'epoca, ma è solo rammarico per la buona e semplice alimentazione che è andata un po' perduta. La ricetta tratta da un classico dell'editoria gastronomica russa, “Il libro del cibo buono e sano” del 1965.

martedì 22 agosto 2017

"CAVIALE" DI MELANZANE (Baklazhannovaya ikra)



Il sapore che appaga il palato non ha un prezzo: sia una prelibatezza del valore di 40\ per 50 gr. come nel caso del caviale nero del Volga, sia come per questa ricetta popolare russa che in euro non arriva neanche a 5. Le dosi sono abbondanti, perciò basteranno a 4 persone per 3 volte e l'impiego molto versatile (si abbina bene con pesce e carne grigliata) anche se suggeriamo di consumarlo semplicemente su una fetta di pane a mo' di bruschetta; anche i più esigenti e affamati non rimarranno delusi, garantito!

mercoledì 9 agosto 2017

TRADIZIONE E CIBO - BETULLA
























[Nell'immagine: Mario Sampieri, Bosco di betulle]

La betulla "Signora delle foreste", di cui si sono già viste le proprietà e l'impiego in fitoterapia, assume un ruolo simbolico importante per la Tradizione di diversi popoli perché seppure non è altissima (può raggiungere al massimo 25 m. di altezza) e non particolarmente longeva (difficilmente la sua vita media supera il secolo) è considerata l'Albero cosmico dagli sciamani siberiani (probabilmente per il colore bianco argento del tronco, l'aerea luminosità e la resistenza al freddo che le consente di giungere sino al limitare della tundra); mentre dai Celti era considerata l'albero preposto al mese che cominciava col solstizio d'inverno, dunque un albero "aurorale", il primo nella foresta nordica a mettere le fogli insieme con il sambuco. Per questo motivo, nei riti contadini si adoperavano verghe di betulla per scacciare lo spirito del vecchio anno.

giovedì 3 agosto 2017

ROTOLO AI SEMI DI PAPAVERO


Parla e riparla di papavero e papaveri, ecco una ricetta: un rotolo di pasta lievitata che racchiude un ripieno moderatamente dolce e molto croccante di semi di questo fiore; è bello in tavola ed è buono con il thè, ma abbastanza inusuale. Questa ricetta invece è molto conosciuta nel Europa del Est, in particolare in Russia dove profittando di poterla fare con semi non preessiccati industrialmente, mantiene tonalità di sapore più fresche e gustose.

lunedì 22 maggio 2017

OMELETTE ALLA ARABA




Questa preparazione viene dall'infanzia “sovietica”, la mia mamma la chiamava proprio così, “omelette alla araba”, anche se di arabo, come mi son resa conto dopo, non c'è niente e dell'omellette solo le uova... Ma alle casalinghe russe piace dare i nomi un po' affascinanti ed esotici ai loro piatti, forse per compensarne loro semplicità. Malgrado ciò che ho detto, rimane comunque una pietanza molto buona e gustosa che fa venir voglia di mangiare anche se c'è poco appetito. Ottima per farcire un panino, magari arabo.

mercoledì 12 aprile 2017

KULICH (dolce tradizionale russo per la Santa Pasqua)


НА РУССКОМ ЯЗЫКЕ НИЖЕ

I pasticceri moderni forniscono sempre nuove e libere interpretazioni di questo dolce che viene portato sulle tavole russe in occasione del pranzo di Pasqua, cosicché ciò che è rimasto invariato nel tempo è la sua forma e la glassa bianca. Spesso è decorato con le lettere X B, Christos Voscrese, Cristo è Risorto, l'augurio che ci si scambia in tutta la settimana di Pasqua.

sabato 29 ottobre 2016

BORSH (zuppa russa di barbabietola rossa)





Questa ricetta è il “classicissimo” della cucina russa, uno dei suoi pochi piatti conosciuti anche all’estero. Borsh lo si mangiava ai tempi degli zar, prima della rivoluzione di ottobre, ma anche ai tempi di Stalin e non ha perso la sua attualità fino ai tempi odierni, sopravvivendo all’arrivo dei nuovi gusti e di rinnovate possibilità, grazie a Dio. Infatti è impossibile rinunciare questa zuppa che entusiasma non solo il palato, ma anche la vista -violacea e bordeaux- che rimane sempre di moda. Le istruzioni per prepararla sono tratte dal libro di cucina “Il libro del buon e sano cibo”, un altro classico e difficilmente trovabile ricettario della Russia sovietica degli anni ‘60 del secolo scorso, anni di Chrusciov e Gagarin.

mercoledì 17 febbraio 2016

POLPETTE DI PESCE


Questa ricetta che mi ricorda l'infanzia è tratta da un vecchio libro  che ho recuperato a casa dei miei genitori: Il libro degli alimenti buoni e sani edizione del 1965 (Mosca, Russia). Quando mio padre tornava con del pesce che si era procurato calando la lenza nel buco fatto nel ghiaccio del fiume, l'odore del  fritto di mia madre era una sorta di colore caldo nel freddo e grigio inverno.