Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea
[Siracide, 38:4]
La Robinia, pseudoacacia o falsa acacia,
è una pianta spontanea, ornamentale, ma anche infestante, diffusissima dalla
Pianura Padana fino alle pendici dei rilievi appenninici e alpini. Molto
celebre nella medicina popolare per la preparazione di rimedi e tonici grazie
alle sue proprietà terapeutiche particolarmente indicate per la pirosi gastrica
o esofagite, combatte naturalmente l’eccessiva acidità. Contribuisce inoltre a
facilitare il corretto funzionamento del fegato.
È originaria dell’America Sud Orientale,
deve il suo nome a Enrico IV e Luigi XII che la chiamarono così in onore di
Jean Robin, loro giardiniere ed erborista, che fu il primo ad introdurre la
Robinia in Europa, portando i semi da uno dei suoi viaggi in America. A Parigi
si può ancora ammirare il più vecchio esemplare esistente.
È una pianta fortemente spinosa, con
foglie imparipennate e fiori bianchi riuniti in grappoli di odore intenso.
Nella medicina popolare, la corteccia
veniva usata come lassativo e tonico; le foglie come emetico (che stimola il
vomito) e per il corretto funzionamento del fegato (anche se contengono un
alcaloide tossico). I fiori, cotti e mangiati venivano utilizzati per attenuare
le infiammazioni oculari.
Ma il motivo per cui questa pianta è
famosa è l'ottimo miele che si ricava dai suoi fiori; tipicamente liquido,
energizzante, di colore chiaro ambrato, con un sapore delicato che lo rende
particolarmente apprezzato dai bambini e da chi non gradisce miele dal sapore
più deciso. Con i fiori possono prepararsi delle pastelle dolci o salate,
frittate e marmellate.
Infuso: mettete un
cucchiaio di fiori essiccati in una tazza di acqua bollente e lasciate riposare
per 10 minuti, quindi filtrate e bevete; ha proprietà rilassanti.
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