sabato 28 novembre 2020

BISCOTTI AL BURRO CON CIOCCOLATO E PISTACCHI


Chi ha un debole per i dolci come me !? Chi ama cuocere i dolci come me !? Sono sicuro che se vado in paradiso, mi gusterò l'aroma del burro. Immergiti in questi odori accoglienti mentre fuori è nuvoloso e fa freddo. Una scatola piena di questi biscotti è anche un'ottima idea regalo per le vacanze.

giovedì 19 novembre 2020

TAGLIOLINI AL SALMONE E PANNA ACIDA



Pasta italiana, come una tela bianca su cui realizziamo il nostro capolavoro! Il primo piatto, come un Raffaello! Oggi il nostro argomento è di motivo russo. Panna acida cremosa (panna fresca con succo di limone, ancora più gustosa) e salmone selvaggio affumicato, dipingono delle linee di gusto a pennellate larghe. L'erba cipollina aggiunge una garbata sfumatura. Tela italiana, e ciascuno può essere un artista che realizza la sua fantasia! Con la pasta all'uovo, soprattutto i tagliolini, il salmone affumicato è perfetto, ma potete usare anche qualsiasi altro tipo.

domenica 15 novembre 2020

BISCOTTI AL LATTE



Dedico a tutti quelli che come me, hanno un innocente debole per i biscotti! Questi sono degne di lacrime di affetto: sono così semplici da eseguire, ma quanta gioia danno sia agli adulti che ai bambini. “Frollosi” e leggermente croccanti, ideali per la colazione o il tè pomeridiano. I figli li adorano inzuppati nel caffè-latte caldo.

lunedì 9 novembre 2020

CECI


Nella nostra gastronomia, i ceci sono particolarmente legati alla gastronomia ligure e toscana, con piatti come la panissa, la farinata e la cecina, anche in Piemonte sono molto usati in autunno per la cisrò. Si narra che dopo la battaglia della Meloria (1284), in cui la flotta pisana venne sbaragliata da quella genovese, alcuni prigionieri toscani vennero richiusi nelle stive senza acqua né cibo. Ma, tra le masserizie, i Pisani trovarono alcuni sacchi di ceci secchi, di cui riuscirono a cibarsi bagnandoli con l’acqua marina: fu così che i marinari si salvarono. E nacque la cecina, detta anche “l’oro di Pisa”.

sabato 7 novembre 2020

CISRÒ (Minestra di ceci alla peimontese)

Mi ricordo molto bene l’odore di questa minestra che si diffondeva dalla cucina della casa di campagna dove allora abitavano i miei suoceri. L’odore e questa minestra per la verità non hanno niente di particolare, anzi, è una minestra povera, rustica che in Piemonte “insistono” a preparare prevalentemente nel periodo “dei morti”. È di cottura lenta e lunga come le notti di novembre; è appetitosa e riscalda e sicuramente poteva essere necessaria per avere un piacevole ristoro negli umidi e freddi anni del passato, quando la stufa della cucina provvedeva a tutta la casa. Negli odierni giorni novembrini, forse abbiamo bisogno piuttosto di un calore che ci scaldasse l’anima o rinfrancasse l’umore. Questa umile minestra a me dà anche questo, facendo riaffiorare i ricordi dei cari che non sono più qui con me, i cari che mi regalavano il senso rassicurante della protezione famigliare degli anziani. Proprio quello di cui ho bisogno in questi giorni, quando dalla finestra scorgo solo una nebbia ceca. Mia suocera cuoceva delle quantità esagerate di cisrò che poi mangiavamo per 3/4 giorni: è l’uso antico! Potete sostituire la carne di maiale con altri tipi: vitello, manzo, anche l’agnello – viene ugualmente buona. E se volete avere una cisrò più gustosa, d’altri tempi, aggiungete anche qualche pezzo di testina, un orecchio e il codino del maiale.