lunedì 12 giugno 2017

MALVA


Creavit Deus medicamenta de terra  
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]


Dall'Europa all'Asia, all'Africa settentrionale, la malva è una pianta molto comune. I Italia se ne trovano numerose specie, alcune diffuse in pianura, altre nelle zone montane e pedemontane; le più comuni sono la malva "selvatica", la malva "domestica", la malva "alcea", la malva "moscata".
Le foglie sono alterne, per lo più palmato-lobate, i fiori ascellari, peduncolati, di colore roseo biancastro; i frutti sono carpelli arrotondati reniformi. Conosciuta fin dall'antichità, la malva già da allora era impiegata largamente sia come medicina che come alimento. La pianta che si raccogli quasi tutto l'anno, si può utilizzare fresca o essiccata. In fitoterapia si usano le foglie e i fiori che contengono mucillagine, glucosio, ossolato di calcio, tannino e vitamine A, B1, C ed E. Nei fiori si trova inoltre un olio essenziale e un glucoside, la malvina. Grazie alle sue proprietà emollienti, anti infiammatorie per i tessuti molli del corpo, addolcenti, evacuanti e diuretiche, è consigliata contro le irritazioni del tubo digerente, dell'apparato urinario e delle vie respiratorie, nonché contro la colite, l'entero colite e la funzione lassativa; a tal riguardo il trattamento della stitichezza con la malva risultando non irritante e non violento, è indicato in gravidanza, per i bambini e per gli anziani. Inoltre contribuisce a guarire vaginiti, faringiti e tutte le irritazioni del cavo orale, come ascessi, gengiviti e stomatiti.

Infuso: porre una manciata di foglie e fiori freschi o essiccati in 1 litro di acqua bollente, lasciare riposare per 10 minuti e berne a tazze durante il giorno.

Decotto (per uso esterno): bollire per 15 minuti una manciata abbondante di pianta in un litro d'acqua.

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