lunedì 17 luglio 2017

CAMENERIO, FIORE DI SANT'ANNA





Creavit Deus medicamenta de terra  
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]



Il camenerio, largamente diffuso in Russia e conosciuto come ivan-chai e koporskiy chai è una pianta erbacea della famiglia delle Onagraceae. In Italia è noto anche come fiore di Sant’Anna, perché fiorisce nella seconda metà di luglio in prossimità del 26, giorno dedicato alla Santa madre di Maria.
Questa pianta ha un rizoma molto ramificato, mentre il fusto può arrivare a un’altezza di circa un metro e mezzo. Molto bello il fiore con sfumature che vanno dal rosa chiaro fino al rosso porpora e al violetto; è un simbolo di rinascita perché cresce anche su terreni sassosi o fra le macerie ed è il primo fiore che spunta dopo un incendio o dopo un crollo.
Il camenerio ha molte proprietà che lo rendono utilissimo in fitoterapia a fronte di nessuna controindicazione, anche se ovviamente non bisogna esagerare nelle dosi. Tra i suoi principi attivi ci sono flavonoidi, derivati dell’acido gallico, mucillagini, acido oleanolico, acido ursolico e zuccheri, ferro, rame. Inoltre è ricco di vitamina A e di vitamina C. Per quanto riguarda quest’ultima 100 gr. di doglie di camenerio ne contiene da 200 a 400 mg. quindi da 4 a 8 volte in più che nel limone che ne contiene 53 mg.. Tutto ciò fa di questa pianta un ottimo “rigeneratore” del sangue senza creare dipendenza come fanno invece il the e il caffè. Essa è utile per aumentare le immunità e contro le infezioni fra cui i disturbi della bocca, incluse le afte; delle vie respiratorie, dal cavo oro-faringeo fino ai bronchi; ma anche per la laringe, le mucose nasali, gli organi vocali e i seni paranasali. Rinforza inoltre il sistema cardiovascolare, contrasta la formazione di radicali liberi, favorisce l’eliminazione dei metalli pesanti. Purifica l’organismo a seguito di intossicazioni, restituendo tono energetico, pur avendo anche una funzione rilassante e regolatrice della pressione arteriosa. In alcuni Paesi europei è usato come rimedio contro l’ipertrofia prostatica benigna e anche contro patologie dei reni e infezioni delle vie urinarie.
I russi prima dell’arrivo del tè importato, bevevano il cosiddetto “copòrskij chai”, così chiamato dal paese dove veniva prodotto, Koporje, nei pressi di San Pietroburgo che è di fatto costituito da camenerio. Questo “tè russo” veniva largamente esportato in Europa, apprezzato soprattutto dagli inglesi. La sua composizione chimica assomiglia a quello cinese, per le proprietà sopra indicate che  aumentano le immunità, facilitano la digestione, contrastano tensioni nervose e insonnia. Con l’arrivo del “tè estero” la produzione ebbe un brusco calo soprattutto per la forte concorrenza data dalla compagnia delle Indie Orientali.

: mettete in una tazza di acqua bollente un cucchiaino di camenerio fermentato ed essiccato e uno di tè nero; lasciate in infusione 5/10 minuti, filtrate e bevete. Questa ricetta è tipicamente russa.

Infuso: mettete un cucchiaino da tè di foglie e sommità fiorite essiccate in una tazza, versatevi sopra acqua bollente, coprite con un coperchio e lasciate in infusione per 15 minuti. Scolate con un colino senza comprimere e bevete.

Nessun commento:

Posta un commento