Ci sono momenti dell'anno in cui il "valore" della dieta si percepisce di più e non solo per la temuta prova costume, anche perché se si è in forma si può godere appieno di qualsiasi iniziativa si voglia prendere durante le vacanze. Spesso si scorda però che si dovrebbe ricercare il giusto equilibrio per stare bene tutto l'anno adottando una corretta alimentazione, ma anche uno stile di vita adeguato a quanto si mangia, insomma stabilire un corretto rapporto con sé stessi.
La dieta “su misura”
I ricercatori israeliani Eran Elinay e
Eran Segal, a seguito di una serie di osservazioni anche personali, sono
giunti alla conclusione che non tutte le persone reagiscono
allo stesso modo al consumo degli alimenti. E’ infatti determinante il
profilo genetico di ciascuno di noi, la composizione del “bioma” o flora batterica intestinale e anche lo stile di vita che conduciamo.
In funzione del profilo genetico può
cambiare l’assetto “metabolico” individuale, come la concentrazione più
o meno elevata degli enzimi digestivi e/o di altri “mediatori”
biochimici che possono favorire o meno una utilizzazione ottimale dei nutrienti.
Gli oltre due kg di microrganismi
presenti nel nostro intestino sono determinanti per i processi
digestivi. Oltre che trasformare nutrienti complessi in alimenti
semplici, con il loro metabolismo producono una incredibile quantità di
sostanze chimiche alcune delle quali sono fondamentali per la nostra vita. Inoltre hanno una attività di “contrasto” nei confronti di eventuali microrganismi patogeni.
Lo stile di vita da noi condotto è
infine un elemento determinante per riuscire a mantenersi in ottime
condizioni di salute. E’ importante distribuire i pasti in modo omogeneo
e, soprattutto, esercitare una costante attività fisica predisponendo
il nostro organismo a una migliore utilizzazione dei nutrienti.
I due ricercatori, che hanno pubblicato i risultati delle loro osservazioni sul libro “La dieta su misura”, hanno rilevato che alcuni parametri fisiologici, come ad esempio la glicemia post prandiale,
a parità di alimentazione, variano sensibilmente da individuo a
individuo. Proprio in funzione delle “risposte” ai diversi alimenti è
quindi possibile costruire degli “algoritmi” alimentari
individuali che consentono di nutrirsi in modo adeguato e nello stesso
tempo tenere sotto controllo il peso prevenendo (e magari anche curando)
il sovrappeso e l’obesità.
Uno dei problemi che sta affliggendo il
nostro Paese è l’obesità e il sovrappeso dei bambini; si tratta di
persone che possono andare incontro nell’età adulta a serie patologie
metaboliche e quindi è importante agire tempestivamente.
Per cercare di risolvere il problema il
Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università di Napoli
Federico II e gli istituti israeliani Schneider Children’s Medical
Center e Weizmann Institute of Science, hanno progettato uno studio
pilota finalizzato alla “personalizzazione”
della dieta mediterranea. Lo studio verrà condotto su gruppi di bambini
a cui verranno somministrati dei piatti contenenti gli ingredienti
tipici della dieta mediterranea. I bambini verranno monitorati durante
il periodo della sperimentazione per capire le risposte individuali ai
diversi cibi. In questo modo sarà possibile capire quali sono gli
alimenti più adatti ad ogni bambino.
Si può ipotizzare la costruzione di
algoritmi in grado di soddisfare le esigenze alimentari senza dover
ricorrere a privazioni o diete ferree che soltanto i più volenterosi
riescono a seguire.
Probabilmente nel futuro seguendo delle semplici regole
potremo mangiare senza troppe costrizioni; questo però deve essere
ancora dimostrato e la ricerca avviata potrebbe darci delle risposte
concrete.
http://www.sicurezzalimentare.it/vari/personalizzazione-dieta-mediterranea/#more-11603
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