lunedì 7 agosto 2017

MENTA SELVATICA


Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]

 La menta è diffusa in Italia delle zone costiere a quelle montane in numerose varietà, alcune spontanee -come la menta "acquatica" e la menta "puleggio"- altre coltivate, come la menta "piperita" e la menta "romana", impiegate nella preparazione di alcuni liquori; si ricorda infine la "mentuccia comune" largamente usata in cucina. Il nome, secondo la mitologia grca, deriva da Minte, ninfa amata da Ade che Proserpina per gelosia trasformò in pianta. Le proprietà terapeutiche della menta erano già note nell'antichità: Ippocrate e Dioscoride la ritenevano eccitante, Galeno afrodisiaca, mentre altri le attribuivano effetti contrari. Oggi è largamente utilizzata per i suoi effetti digestivi, antifermentativi, antispasmodici, dissetanti e rinfrescanti. Alcune foglie di menta piperita, tenute in bocca profumano l'alito, prevengono la carie, aiutano la digestione e conciliano un sonno tranquillo.

Infuso: mettete una manciata di pianta fiorita ed essicata in 1 litro di acqua bollente e filtrate dopo 10 minuti. Bevetene 1 bicchiere prima e dopo i pasti. Facilita la digestione, stimola l'appetito, calma le palpitazioni di cuore e cura il mal di gola.

Polvere: annusata come il tabacco da fiuto ha effetti benefici contro la sinusite.

Sciroppo: macerate una manciata di pianta fresca di qualsiasi menta in 1 litro di alcol a 70° o 1 litro di sciroppo di zucchero per 10 giorni; unite allo sciroppo così ottenuto 250 gr. di miele e 250 ml. di acqua (solo nel caso abbiate usato l'alcol; nell'altra variante regolatevi in base alla densità che vorrete ottenere). Bevetene 3 bicchieri al giorno. Giova nei bisturbi nervosi, nelle coliche intestinali, nelle palpitazioni di cuore, nel vomito e nelle nausee, nelle infiammazioni della gola

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