Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea
[Siracide, 38:4]
Di origine indigena, la carota si trova allo stato selvatico nell'Europa centrale e meridionale ed è frequentissima in Italia. È una pianta ifestante, erbacea e biennale comune lungo le strade e nei campi incolti; da quella selvatica è derivata la "carota coltivata" usata nell'alimentazione dell'uomo e degli animali.
Ne e sistono numerose varietà distinguibili per la forma delle radici che possono essere quasi sferiche oppure coniche, tozze o allungate, di colore-giallo arancione intenso o pallido.
La radice carnosa è ricca di provitamina A, vitamina C, B1, B2, zuccheri (glucosio e saccarosio) e pectina, che le conferiscono proprietà antidiarroiche e antianemiche. La carota è nutriente, digestiva e depurativa: ottima come alimento per le persone debilitate; è indicata nei disturbi dello sviluppo, nelle anemie, diarree, coliti, emoraggie ulcerose, bronchiti, asma, come pure contro gotta, reumatismo e artrite, nell'insufficienza epatica e nell'itterizia.
Come si usa
Per una vera e propria cura se ne dovrebbe mangiare mezzo chilo al giorno, possibilmente passate crude al frullatore o utilizzando l'estrattore, bevendone poi da 3 a 4 bicchieri al giorno ea digiuno.
I semi della carota coltivata e di quella selvatica sono carminativi e digestivi. A tale scopo mettete 1 cucchiaio di semi in 1/2 litro di acqua bollente, lasciate riposare per 10 minuti e bevetene 3 bicchieri al giorno dopo i pasti.
Avvertenza: i preparati a base di carota, esclusi i semi, sono sconsiglati ai diabetici.
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