lunedì 16 luglio 2018

VOLEMOSE BENE - ALIMENTAZIONE E SALUTE



Alla parola "cambiamento", non si sa per quale strana alchimia, siamo indotti ad attribuire sempre una connotazione positiva a prescinde da quelli che sono gli oggettivi risultati. Così anche nel caso dell'alimentazione se è innegabile riscontrare certi "successi" riguardo al miglioramento di certe condizioni di sviluppo e salute generali, è pur vero che comunque si devono fare i conti quello che comporta la disponibilità e la "comodità" degli alimenti: in sintesi "tanto va la gatta al lardo... che ci lascia lo zampino".

Alimentazione e salute: una dieta equilibrata può migliorare la vita

 di Agostino Macrì


Nel corso dell’ultimo secolo, l’alimentazione degli italiani è decisamente cambiata. Dal secondo dopoguerra, in particolare, si è visto un aumento complessivo dei consumi di cibi come formaggi, pesce fresco e carne. Negli anni questo fenomeno ha portato sia un miglioramento delle condizioni di salute dipendenti da un’inadeguata disponibilità alimentare (malnutrizione, anemie, rachitismo, alta mortalità infantile), sia alla trasformazione di alcuni parametri antropologici e demografici.

Due esempi su tutti di queste migliorate condizioni fisiche e di vita della popolazione del Belpaese, sono l’aumento della statura media, cresciuta negli uomini alla visita di leva di ben 7,2 cm. in soli 50 anni, dal 1948 al ’98, e soprattutto l’aumento della speranza di vita, tanto da portare l’Italia ad essere fra i paesi più “longevi” del mondo. Questi fenomeni dipendono da diversi fattori quali le migliorate condizioni igieniche, le campagne di vaccinazione, la disponibilità di farmaci molto efficaci e soprattutto la migliore alimentazione. Un dato molto importante è il notevole incremento del consumo di alimenti di origine animale e in particolare la carne, che da un alimento ricercato è divenuto di ampia disponibilità per tutti. Il rovescio della medaglia è rappresentato dall’aumento dei casi di sovrappeso e di alcune patologie croniche, come il diabete, l’ipertensione e l’obesità. Una vera e propria epidemia di ”diabesità”, come è stata definita, dovuta senza dubbio a un’alimentazione sempre più “densa” dal punto di vista calorico e sempre più caratterizzata da uno stile di vita sedentario.
La cosa interessante è che il maggiore aumento dell’incidenza di questo tipo di malattie si è avuto negli ultimi due decenni, periodo in cui il consumo di carne, in Italia come in altri paesi del mondo industrializzato, sono calati in modo significativo. L’assunzione quotidiana di carne, in Italia, è infatti passata dagli oltre 153 g a testa del 1984 ai circa 110 del 2006 (Fonte INRAN-SCAI), mentre le tre malattie sopra elencate sono aumentate costantemente dal 1990 al 2011 (dati ISTAT).
Probabilmente questo è dovuto al fatto che l’assunzione di carboidrati e di grassi è rimasta inalterata se non aumentata, mentre, al contrario, è aumentata la “sedentarietà”. Non si può escludere che in molti casi si è pensato di alimentarsi secondo i dettami della “dieta mediterranea”, che sostanzialmente prevede un’alimentazione molto variata, ma abbondante. Probabilmente ci si è dimenticati che questo tipo di dieta è molto valido se associato ad una vita lavorativa molto pesante, quale quella dei contadini.
Cosa significa, questo? Che mangiare carne, entro certi limiti, non fa affatto male. E che per stare bene bisogna avere una dieta varia ed equilibrata, sempre associata ad un certo livello di attività fisica. Come ho già detto in precedenza, quindi, è meglio far giocare all’aperto i propri bambini che lasciarli davanti a un videogioco. La loro alimentazione dovrebbe essere molto variata e andrebbero abituati a ridurre il consumo di prodotti da forno ipercalorici a vantaggio della frutta e verdura e, perché no, anche al consumo regolare di carne e di altri alimenti di origine animale lungo tutta la settimana.


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