Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea
[Siracide, 38:4]
È un arbusto dai rami
eretti e flessibili, con foglie ovali o lanceolate e grandi fiori gialli,
solitari o a coppie ascellari o riuniti in grappoli alla sommità dei rami.
Cresce nei boschi silicei e cedui dell'area submontana e montana di tutta
Italia. Di essa si utilizzano i fiori e le sommità fiorite che vengono raccolte
in maggio e giugno. Si essicano rapidamente all'ombra e si conservano in sacchetti
di carta. Le foglie contengono un alcaloide, la sparteina, mentre i fiori sono
ricchi di scoparina, ginestrina, sarotamnina e ossitiranina (ad azione
vasocostrittrice). Quest'ultima in passato era chiamata "adrenalina
vegetale", per la sua capacità di aumentare la pressione arteriosa. Da
secoli la pianta è ritenuta un efficace cardiotonico: la sparteina in essa
contenuta è utile come tonico dei nervi inerenti al cuore, mentre la vigitalina
è tonica del muscolo cardiaco. La ginestra è indicata negli edemi
cardio-renali, nell’insufficienza cardiaca (bradicardia, aritmia), nella gotta,
nel reumatismo articolare e in caso di marcata ipotensione arteriosa.
Come si usa
Infuso:
mettere un cucchiaio di fiori in mezzo litro d'acqua. Bollire per 5 minuti e
lasciare raffreddare. Berne da 1 a 3 bicchieri al giorno.
Nel Libro delle creature, Ildegarda di
Bingen dice che "Colui al quale gli occhi si annebbiano e si
indeboliascono, guardi fisso dei fiori di ginestra fino a quando gli occhi si
inumidiranno, metta anche quei fiori sugli occhi e dorma così. Lo faccia
spesso: schiarirà gli occhi. Se i suoi occhi sono sani, queesto rimedio è buono
e sano; se sono ammalati è buono e utile li risanerà".
Nessun commento:
Posta un commento