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venerdì 7 luglio 2017

VOLEMOSE BENE - SICUREZZA ALIMENTARE DI CHI?



Venditori di cibo e di bugie
Esther Vivas 

Ci dicono che il nostro cibo non è mai stato così sicuro come adesso, che il cibo non ha mai subito tanti controlli come ora. Tuttavia, periodicamente, scoppiano nuovi scandali alimentari. L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare ha la responsabilità di assicurare, in teoria, che ciò che mangiamo è sano. Ma chi c’è dietro questa agenzia che svolge un ruolo chiave nell’autorizzazione di migliaia di prodotti, come pesticidi, ogm e additivi alimentari, che finiscono sul nostro tavolo? Vediamolo.

lunedì 3 luglio 2017

VOLEMOSE BENE - DIRITTO DI MANGIARE



Sembra un paradosso e tale dovrebbe esserlo almeno per tutti coloro che contemplano l’esistenza di un Essere Superiore, di un Dio: infatti in presenza di una Fede (non faccio riferimento a specifiche confessioni, ma alla religione in senso lato), come si può accettare la propaganda martellante volta a far credere che non ci sono abbastanza risorse sul pianeta, che c’è troppa popolazione e quindi occorre ridurla? Magari proprio con la fame, le guerre, aborto, eutanasia, ecc. che se ci pensiamo bene non sono altro che “metodi” da lager a cielo aperto, seppure non vi è un ingresso come ad  Auschwitz  a sancire che Arbeit macht frei [Il lavoro rende liberi], ma i risultati sono identici in termini di devastazione dell’umanità.
Partiamo da questo se non vogliamo berci tutto quello che ci raccontano, e deglutire anche quello che non vuole andare giù, perché è palesemente falso, un alimento di gomma. Infatti come sostiene Esther  Vivas “disponiamo di una quantità notevole di cibo, maggiore che in nessun altro periodo della storia, però se non si dispone di denaro per pagarlo o per avere accesso alla terra, all’acqua, ai semi…per produrre, non si mangia. Non si tratta di produrre più cibo, ma solo di ripartire gli alimenti che già esistono. Ciò che sta fallendo è tutto il modello alimentare, ormai al servizio di pochissimi interessi privati”.
Allora facciamo meglio i conti perché sino ad oggi non tornano proprio.

Senza diritto di mangiare
di Esther Vivas

Ci dicono che vogliono farla finita con la fame nel mondo e che se questo non è stato possibile entro il 2015, lo sarà più avanti nel tempo. E ora, nel momento in cui scadono gli Obiettivi per il Millennio (ODM), senza avere sicuramente conseguito alcun risultato, si inventano nuove proposte come la Agenda per lo Sviluppo dopo il 2015 e ci dicono di sperare e di aver fiducia e di lasciare questi problemi nelle loro mani, poiché questa è la volta definitiva. E la storia o le menzogne si ripetono nuovamente.

mercoledì 28 giugno 2017

VOLEMOSE BENE - SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO



Quando si parla di Italia nel sentimento comune affiorano idee quali Bellezza, Arte, cucina; ma più in generale di uno “stile di vita” che attraverso i secoli ha saputo recepire, applicare e tramandare, un modello con alla base un patrimonio sapienziale che non poteva non avere il suo Centro di irraggiamento terreno in quella Autorità spirituale che per l’Occidente era in parte rappresentata dal Vescovo di Roma. Italia quindi come crocevia spirituale e culturale che sapeva fare tesoro di tutto quanto incontrava fin dall’epoca dell’Impero; che sapeva mettere a frutto per un bene comune più diffuso ispirato da i suoi Santi e Poeti. A questo punto non vorremmo però esser accusati di essere troppo “bucolici”, idealisti, sulla scorta magari di una mentalità denigratoria del passato diffusa da certi “professori” che del Medioevo hanno solo cercato di proporre aspetti che facendo parte della natura umana sono presenti in ogni fase storica e certo non solo e in modo maggiore in quell’epoca, anzi! Per questo anche se non strettamente collegato al cibo e alla cucina, ma più in generale a quello “stile di vita” a cui abbiamo fatto riferimento, proponiamo questo estratto di The Overworked American, Il declino imprevisto del tempo libero, di Juliet B. Schor che per chi ha un minimo di obiettività e sa cogliere gli aspetti essenziali delle cose, mostra come è in corso da anni un’agguerrita opera di  devastazione e distruzione di una vita che ha la sola colpa di essere a misura d’uomo e che prevede ancora un'agricoltura con i contadini.



ERA MEGLIO LAVORARE NEL MEDIOEVO
Tratto da:  The Overworked American, Il declino imprevisto del tempo libero, di Juliet B. Schor.

 Il lavoratore si prenderà un lungo riposo al mattino; buona parte del giorno sarà trascorsa prima che venga al suo lavoro; poi deve fare colazione, come se non l’avesse fatta alla sua ora solita o altrimenti ci sono musi lunghi e mugugni; quando scocca l’ora abbandonerà il suo carico in mezzo alla strada e qualsiasi cosa stia facendo l’abbandonerà al suo stato, anche se molte volte si è guastata prima che torni; non può trascurare il suo pasto, qualsiasi pericolo incomba sulla sua opera. A mezzogiorno deve fare la pennichella, poi la sua bevutina nel pomeriggio, che consuma gran parte del giorno; e quando a sera arriva l’ora, al primo tocco dell’orologio getta i suoi arnesi e lascia il lavoro in qualsiasi stato o necessità si trovi”.

James Pilkington, Vescovo di Durham, circa 1570

martedì 27 giugno 2017

VOLEMOSE BENE - AGRICOLTURA SENZA CONTADINI



 “Stiamo andando verso una agricoltura senza contadini. E se questi ultimi spariscono, nelle mani di chi resterà la nostra alimentazione?” La risposta è scontata, ma paradossalmente la domanda non è retorica! Esther Vivas è una giornalista spagnola, quindi si rifà alla sua realtà nazionale, ma se ci pensiamo bene globalizzazione vuol dire distruggere le differenze a “beneficio” di una massificazione indistinta, un “proletariato post-ideologico” privato di qualsiasi valore spirituale e sociale, quindi quanto scrive la Vivas si applica bene a qualsiasi contesto nazionale, soprattutto a quelli, come l’Italia e i paesi mediterranei, in cui la piccola impresa agricola costituisce ancora e malgrado tutto, l’asse portante di questo settore produttivo. Trovare le corrispondenze, coglierne le implicazioni, comprenderne le finalità, forse potrebbe aiutare a dare dei contenuti a quella risposta che altrimenti rischia di rimanere solo una protesta “a parole”, senza alcuna seria conseguenza.

Un’agricoltura senza contadini
di Esther Vivas 

L’Unione europea sembra essersi impegnata a far scomparire i piccoli agricoltori. Questa è la conclusione cui si arriva in base alla riforma della politica agricola comune (PAC) adottata ultimamente a Bruxelles, e le relative misure che, ancora una volta, vanno a beneficio di grandi proprietari terrieri e dell’industria agro-alimentare, e a scapito di quanti effettivamente lavorano e proteggono la terra.

martedì 20 giugno 2017

VOLEMOSE BENE - ORTI CONTRO CEMENTO



Riappropriarsi di ciò che mangiamo, prendersi cura della terra, recuperare il contatto con la natura: vi sembra poco? Certo, magari è l’ago nel pagliaio, ma da qualche parte bisogna pure cominciare ad opporsi a uno stato delle cose che è completamente avverso all’essere umano.
[Nella fotografia, orti di Quartire Feltre, Lambrate, Milano]

Orti contro cemento
di Esther Vivas 

C’è vita sotto l’asfalto, anche se a volte è difficile da credere. Gli orti urbani, che proliferano nei nostri quartieri e nelle città, sono lì a dimostrarlo. Un esempio della volontà di ricostruire i legami tra la città e la campagna, tra la natura e le persone, di fronte a un’urbanizzazione che frammenta e isola.

martedì 13 giugno 2017

VOLEMOSE BENE - QUALITÁ ALIMENTARE SEQUESTRATA



 Il cibo è la prima vittima della crisi economica: infatti la difficoltà di fare fronte a tutte le spese “obblibatorie” (luce, gas, acqua, telefono/internet e tasse varie) impone necessariamente una riduzione della qualità degli alimenti che acquistiamo. Da qualunque parte la si guardi, è una situazione che va sempre a beneficio di pochi e a danno di molti. E lo scopo va ben oltre l'accumulo della ricchezza congenito al capitale; siamo al cospetto di una strategia volta a tenere "in pugno" le anime degli uomini riducendole alla sola preoccupazione per i mezzi di sussistenza.


Quanta povertà possiamo ancora sopportare?

di Esther Vivas

“Non possiamo che peggiorare”. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Pensavamo che più povertà, più insicurezza, più disoccupazione, più pignoramenti, più fame fossero impossibili. La realtà ha contraddetto questa percezione. Negli ultimi anni, le cifre e le facce della gente ci dicono che la povertà è aumentata.

lunedì 5 giugno 2017

VOLEMOSE BENE - SOVRANITÁ ALIMENTARE



Troppo spesso si confondono le priorità e quindi si inverte il valore che si da alle cose; l'agricoltura ad esempio è stata bistrattata nelle politiche economiche degli ultimi decenni, scordando che dalla terra viene l'alimento. Ma forse anche questo fa parte delle "iniziative" volte a creare soggezione e dipendenza della gente nei confronti di chi governa.

lunedì 29 maggio 2017

VOLEMOSE BENE - BEVIAMO AMERICANO?





Aprire una Coca-Cola è divenuto col tempo un gesto "naturale", talmente "naturale" che non ci si bada neppure più, lo si fa e la si beve. Ma sappaimo cosa ci portimao in casa ogni volta che compiamo questo atto irriflesso? Per produrre quest'acqua nera ci vogliono ben tre litri di acqua buona con tutto ciò che questo implica; inoltre l’impatto della "formula segreta" di Coca-Cola sulla nostra salute è ampiamente documentato.

lunedì 22 maggio 2017

VOLEMOSE BENE - MANGIAMO AMERICANO?




Frutta e verdura OGM, carne e latte agli ormoni, pollo al cloro, un bel menù non c'è che dire! Fatto però sempre e solo tutto per soldi: profitto per pochi a danno di molti. Ma, se come insegna l'antica saggezza, si diventa quello che si mangia, alla nostra salute poi chi ci penserà?


lunedì 15 maggio 2017

VOLEMOSE BENE - BUON APPETITO, OGGI MANGIAMO PETROLIO!





Un’alimentazione dipendente dal petrolio

di Esther Vivas

Anche se non sembra, mangiamo petrolio. 
L’attuale modello di produzione, distribuzione e consumo alimentare è dipendente dall’ “oro nero”. Senza petrolio, non potremmo mangiare come siamo abituati a fare. In uno scenario in cui sarà sempre più difficile e più costoso estrarre petrolio, come faremo quindi a nutrirci?

lunedì 8 maggio 2017

VOLEMOSE BENE - DECIDIAMO NOI COSA MANGIAMO?


Il potere dei supermercati  di Esther Vivas


La grande distribuzione commerciale (supermercati, ipermercati, catene di ipersconto…) negli ultimi anni ha subito un forte processo di espansione, di crescita e concentrazione industriale. Le principali aziende di vendita al dettaglio sono entrate a far parte della classifica delle maggiore multinazionali del pianeta, convertendosi in uno degli attori più significativi del processo di globalizzazione capitalista. La loro apparizione e il loro sviluppo hanno radicalmente cambiato il nostro modo di alimentarci di consumare, subordinando queste basilari necessità a una logica mercantile e agli interessi economici delle grandi aziende del settore. Si produce, si distribuisce e si mangia ciò che viene considerato più redditizio.

martedì 2 maggio 2017

VOLEMOSE BENE - DEMOCRAZIA ALIMENTARE (NON SOLO A PAROLE)

Questo articolo si riferisce a un fatto accaduto in Spagna, ma dato che viviamo in un mondo "globale" le stesse cose si ripetono anche altrove, daltronde il protagonista è Mc Donald's e non gli Chefs che di volta in volta prestano il loro nome per migliorare la sua immagine.

Un McDonald’s con la stella Michelin

di Esther Vivas

La McDonald’s non sa più cosa inventare per combattere la sua cattiva immagine. L’etichetta di “pasto spazzatura” pesa come una pietra sulla reputazione del marchio. E malgrado i molteplici tentativi di reinventarsi, non fosse altro che cambiando la veste esterna (nel 2010 ha inaugurato il suo nome verde), ma sembra che le strategie di commercializzazione non siano state sufficienti per migliorare il profilo dell’impresa.

lunedì 24 aprile 2017

VOLEMOSE BENE - MANGIA E TÂS!





«Non mangiare niente che tu non abbia seminato e raccolto con le tue mani»: questa raccomandazione della saggezza vedica è così legittima, così persuasiva, che dalla rabbia di non potervisi conformare ci si lascerebbe morire di fame.
[Emil Cioran, Il funesto demiurgo, 1969]



I SUPERMERCATI E LA CRISI DEI GENERI ALIMENTARI MONDIALE

Di Esther Vivas

La crisi dei generi alimentari ha lasciato senza cibo milioni di persone nel mondo. Agli 850 milioni di persone che soffrono la fame, la Banca Mondiale ne ha aggiunti altri 100 in seguito alla crisi attuale. Questo “tsunami” della carestia non ha nulla di naturale, al contrario, è il risultato delle politiche neoliberali imposte da decenni dalle istituzioni internazionali. Oggi il problema non è la mancanza di generi alimentari in quantità sufficiente, bensì l’impossibilità di avere accesso a tali generi alimentari per via dei prezzi troppo alti.

sabato 22 aprile 2017

VOLEMOSE BENE - COSA TI TROVI IN PENTOLA!?




НА РУССКОМ ЯЗЫКЕ НИЖЕ


“L'ala o la coscia” è una commedia francese del 1976 con Luis de Funès. La vicenda è tutta giocata sull'antinomia Duchemin/Tricatel: tradizione/innovazione, cucina classica/cucina industriale, cibi preparati al momento/cibi precotti, antichi valori/mentalità moderna. Questa non è solo una commedia di sublime ironia, ma anche una satira schietta e irriverente, ma dai toni deliziosi, sulla vita culinaria della Francia e su dove avrebbe portato il cambiamento dei costumi. Non abbiamo trovato il video in lingua italiana, ma le immagini parlano da sole.

venerdì 21 aprile 2017

VOLEMOSE BENE - CAMMINIAMO SUL NOSTRO STOMACO


"Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo".

Henry Kissinger, ex Segretario di Stato dell’era Nixon e Ford (e tuttora colonna portante del gruppo Bilderberg).

martedì 18 aprile 2017

VOLEMOSE BENE - BANCA DEL CIBO? NO CIBO DELLA BANCA!



[nell'immagine R. Guttuso, La Vucciria] 
 
È importante che tutti coloro i quali nutrano una qualche preoccupazione per il futuro del pianeta, per la qualità di vita e di alimentazione umana, non permettano a questi argomenti di scivolare nel dimenticatoio o nelle chiacchiere da bar o peggio nelle polemiche televisive. Si dovranno scoprire nuove maniere di comunicazione in modo anche di trasmettere al pubblico una nuova educazione alimentare non più fondata sul “mangiare di tutto un po’” perché in realtà l’industria decide quel “tutto” e lo incanala verso le sue precise scelte di profitto, facendoti poi credere che “si è sempre mangiato così”. Questa è la grande opportunità che ci sta dando la Grande Crisi in atto ora e per molto tempo ancora. Se no, a che servono le crisi, se non a riflettere? 

lunedì 10 aprile 2017

VOLEMOSE BENE - Codex Alimentarius

Eppure crediamo che sulla nostra tavola arrivino solo cose buone: ma l’interesse di pochi può coincidere con il bene di tanti?