et vir prudens non abhorrebit ea
[Siracide, 38:4]
Originario dell'India, ma forse anche della Cina e del Sud-est asiatico, l'arancio è un albero sempreverde che cresce nelle zone a clima temperato del nostro paese: ha foglie di un bel verde lucente e fiori bianchi profumatissimi, diventati simbolo della purezza della sposa, che spuntano a primavera.
Questo frutto invernale
sarebbe stato importato in Europa solo nel XIV secolo da marinai portoghesi.
Tuttavia alcuni testi antichi della romanità classica ne parlano già nel I secolo; la pianta veniva
coltivata in Sicilia dove era chiamata melarancia; solo dopo secoli venne riscoperta dai
marinai portoghesi. Da notare che a Roma, nel chiostro del convento di Santa
Sabina all'Aventino è presente una pianta di arancio dolce che secondo la
tradizione domenicana è stata portata e piantata da San Domenico nel 1220
circa. La leggenda però non specifica da dove il santo avesse portato la pianta.
Tra le numerose varietà diffuse, è l'arancio amaro a trovare largo impiego sia in profumeria, sia nell'industria alimentare. In campo terapeutico, l'arancio viene utilizzato in ogni sua parte, dai fiori alle foglie, dai frutti alla loro scorza, mostrando effetti benefici in caso di tosse, insonnia, crampi allo stomaco di origine nervosa, febbre. I frutti, ricchissimi di vitamina C, rappresentano inoltre un ottimo integratore in caso di carenze vitaminiche e per arricchire l'alimentazione quotidiana.
Infuso di fiori: lasciare in infusione una manciata di fiori freschi o un pugno di fiori secchi in 200 gr. di acqua, quindi filtrare. Molto utile come sedativo, anche per i bambini.
Infuso di frutti: mettere in mezza tazza di acqua bollente un'arancia matura, tagliata a pezzi con 2 cucchiai di zucchero. Fare macerare fino a completo raffreddamento, filtrare e bere. Giova negli stati influenzali.
Tintura: contro i dolori di stomaco e intestino, fare macerare una manciata di buccia essicata in 100 gr. di alcol a 80° per 15 giorni. Filtrare e prendere 30/40/ gocce al dì.
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