giovedì 14 aprile 2016

ASPARAGUS OFFICINALIS


Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea.
[Siracide, 38:4]


L'aspargo è una pianta erbacea largamente diffusa sia in Italia che in Europa centr-meridionale. 
Dal suo rizoma strisciante spuntano a primavera i germogli, chiamati turioni o aspargi. Oltre a quello coltivato, si può trovare l'aspargo selvatico, che predilige suoli asciutti e soleggiati. Entrambe le varietà di aspargi godono delle stesse virtù terapeutiche: noti per la loro digeribilità, hanno proprietà diuretiche benefiche per il cuore e la milza. 
Gli asparagi sono sconsigliati alle persone affette da albuminoria, renella, malattie della prostata e della vescica, perché causano la formazione di un sale, l'aspartato di ammonio. Per il loro contenuto di ferro e calcio sono sconsigliati ai sofferenti di fegato e di reni, ai gottosi e ai malati di reumatismi articolari.
La parte medicamentosa della pianta è costituita dalla radice, o "rizoma", indicata nell'indropisia, nelle affezioni cardiache, nell'itterizia, negli edemi e in tutti i casi di ritenzione di liquidi. La radice è anche un ottimo dimagrante.


L'alto contento di acido lipoico favorisce una funzione antiossidanti, indicato nelle neuropatie periferiche, anticancro e nelle sindromi carenziali; un ruolo altrettanto importante questo acido lo svolge nel contrastare il diabete (600 mg. al giorno come mono terapia ).
Il contenuto di purine negli asparagi (inferiore ai 150 mg/100mg contro livelli di 800/1000 mg delle carni, sardine, ecc.) è controbilanciato dagli effetti anti ossidanti, dimagranti, diuretici (questo permette l'eliminazione dell'acido urico riducendo il rischio di gotta) e sinergico con vitamina  A, C,  Q10.

Come si usa

Oltre che in cucina, dove può essere impiegato "a tutto campo", per preparare antipasti, risotti, contorni, sformati, eccellente sulla pizza con la fonduta valdostana, e naturalmente con le uova fritte, segnaliamo due modi per impigo terapeutico:

-decotto di radici porre una manciata di radici in un litro di acqua, fare bollire per venti minuti, filtrare e bere 3/4  bicchieri al giorno, lontano dai pasti;

-polvere è ricavata da rizomi essicati e finemente macinati. Mettere un cucchiaio in una tazza di acqua bollenteb e bere dopo quindici minuti. La polvere può anche essere amalgamata a miele e marmellata, oppureingerita sotto forma di cachet.

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