venerdì 4 marzo 2016

TRADIZIONE E CIBO - IL VALORE DEL GRANO E QUELLO DELL'ORO





Questo breve racconto riporta la coscienza a interrogarsi su quelle che sono le gerarchie e di conseguenza il giusto valore da assegnare alle cose. Ogni cosa ha un prezzo ma il denaro non può comperare tutto, semmai solo quello che rimane; prima ce ne accorgeremo e meglio sarà perché le false idee che animano questo mondo se non si dipaneranno, c'è il rischio che lo accompagnino alla fine.


C'era una volta una grande città con palazzi e alte mura, governata da un re. Un giorno vi giunse uno scienziato e si fece assumere come insegnante in una delle scuole più importanti. Costui era in grado di trasformare in oro qualsiasi vile metallo. La notizia si sparse e arrivò alle orecchie del re che lo volle al suo cospetto e gli chiese se la notizia era vera. Lo scienziato negò. Il re si arrabbiò molto, lo interrogò ancora, ma siccome questi continuava a negare lo fece rinchiudere nei sotterranei del castello.
Dopo qualche tempo il re, fingendosi un prigioniero, si fece rinchiudere insieme allo scienziato e lo invitò a confidarsi con la massima fiducia. Questi, rassicurato, confidò al re di sapere effettivamente trasformare i metalli in oro e spiegò il procedimento.
Il re si allontanò, poi lo fece chiamare e gli raccontò dell'inganno. Lo scienziato fu molto contrariato e quando tornò a casa scrisse molte copie sulle quali spiegava il procedimento e poi le diffuse nelle case della città. Ben presto tutti furono in grado di trasformare il metallo in oro e tutti divennero incredibilmente ricchi. Ma con la ricchezza si diffuse la pigrizia, la negligenza e il grano che nessuno aveva più divenne così caro che ogni chicco era venduto a peso d'oro.
Poi non ci fu più grano e la gente moriva di fame. La terra improvvisamente crollò, le mura caddero e la città adesso non è più abitata da nessuno.

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