[Siracide, 38:4]
È caratterizzata da una radice globosa, appiattita o allungata, con polpa di colore rosso che si consuma sia cotta che cruda. L'impiego della barbabietola rossa per l'alimentazione e la preparazione di medicinali, risale ad epoche assai remote: il più antico accenno alla pianta si troverebbe in un catalogo babilonese. Le varietà oggi esistenti sono numerose. Ne ricordiamo alcune: la tonda di Bassano, quella piatta d'Egitto e la lunga liscia. Ricca di saponine, ferro, magniesio, zuccheri, fosforo, calcio e sali di potassio, oltre ad essere un prezioso alimento, è diuretica, energetica e ricostituente, quindi indicata per i bambini deboli, i demineralizzati, gli annemici e i malati di nervi.
Come si usa
Le foglie della pianta cotte come verdura sono lassative e antinfiammatorie per lo stomaco, l'intestino e i reni.
La radice si consuma sia cotta (al forno con la buccia) che cruda (centrifugata). Cruda, centrifugata, si beve a bicchieri durante la giornata; cotta, si consuma tagliata a fette e condita con olio e sale.
Per il suo contenuto di zuccheri la radice è sconsigliata ai diabetici.
Castor Durante ne Il Tesoro della sanità
afferma che le proprietà nutrizionali di questa radice aumentano se viene cotta
in brodo di carne; le cime mangiate lesse sono diuretiche e se conservate in
salamoia sono un buon rimedio contro l'inappetenza
Alcune ricette
Barbabietola e soncino con crema di caprino
Antipasto di barbabietola in menù povero
Borsh
Nessun commento:
Posta un commento