giovedì 23 marzo 2017

TARASSACO (taraxacum officinale Weber)

Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea.

[Siracide, 38:4]


Il Tarassaco, noto anche con il nome di "dente di leone" o "soffione", è un'erba molto comune nei prati, dalla pianura ai monti, sia in Italia che in Europa.
È una pianta con foglie dentate o lobate riunite in una rosetta basale e fiori di colore giallo vivo che, terminata la fioritura, si trasformano in sfere bianche e piumose che si disperdono nell'aria al soffio della brezza o dei bambini che giocando le assimilano alle bolle di sapone.

Menzionato dagli antichi medici arabi e greci per le sue virtù terapeutiche, tra le piante medicinali è la più sicura ed efficace come diuretico e nella cura delle affezioni epatiche (malattie del fegato consistenti in danneggiamento delle cellule, dei tessuti e/o delle funzioni epatiche). Sia le foglie che le radici contengono un succo lattiginoso ricco di inulina, zuccheri,tannino, taraxicina, sali minerali, sostanze resinose, caucciù, colina e mucillagini.. Hanno proprietà diuretiche, depurative e lassative, colagoghe e antiscorbutiche.
Le radici si raccolgono in autunno, si fanno essicare e si conservano in luogo asciutto in sacchetti di carta o di tela: sono indicate contro la gastrite, la dispepsia da atonia gastrica e intestinale, la stipsi, l'anoressia, l'insufficienza epatica, i calcoli biliari, il diabete, l'ipercolesterolemia e le malattie dei reni.

COME SI USA
Le foglie si raccolgono in primavera e si consumano sia fresche, da sole o miste ad altre verdure in insalata, sia cotte. Può essere utile bere l'acqua di cottura, nella dose di tre bicchieri al giorno, per beneficiare di tutte le proprietà di quest'erba.
DECOTTO: mettere una manciata di radici triturate in un litro d'acqua, bollire per mezz'ora e colare. Berne tre bicchieri al giorno. 
Le radici si possono anche macinare ed assumere in ostia o cachet con un po' di acqua.

Con il Tarassaco si ottiene anche un MIELE di colore giallo acceso e dall'odore piuttosto pungente; tratti che si attenuano al sapore che pur rimanendo intenso risulta comunque delicato
e paragonabile a una tisana di camomilla con retrogusto di vaniglia. Questo miele non è sempre di facile reperibilità perché la fioritura avviene presto, fra febbraio e maggio, e non sempre gli alveari in questo periodo lavorano a pieno regime e il nettare finisce spesso per essere mischiato a quello di raccolti successivi.
Proprietà di questo miele sono grossomodo quelle indicate sopra per l'erba da cui deriva, potente depurativo per reni, apparato escretore e fegato; regolatore del sistema digestivo e intestinale, molto efficace per la stiitichezza; diuretico e ricco di vitamine e minerali per energia "subito disponibile". Da ultimo questo miele contiene enzimi molto efficaci contro i radicali liberi.










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