venerdì 4 dicembre 2015

TRADIZIONE E CIBO - UOVO

"Simbolo molto diffuso, quello dell’uovo, che significa risurrezione e immortalità.
Le due metà in cui si divide l’“Uovo del Mondo”, secondo uno degli aspetti più comuni del suo simbolismo, diventano rispettivamente il cielo e la terra.
C’è l’indicazione di un’identità, almeno sotto un certo aspetto, fra il simbolismo del cuore e quello dell’“Uovo del Mondo”, e da ciò si può anche capire perché il nome di “germoglio” sia applicato al Messia in vari passi della Bibbia. È soprattutto l’idea del germe nel cuore che deve attirare la nostra attenzione; tanto più in quanto tale idea è in diretta relazione con il significato profondo di una delle più celebri parabole evangeliche, quella del grano di senape"[1].



L’uovo ha una portata simbolica notevole come si è visto sopra, e come tante altre cose di cui pure ci sfugge la Realtà profonda, mostra il suo valore e la sua importanza nell’uso che se ne può fare. Prendiamo ad esempio il caso della pasta, dolce o salata che sia: l’uovo è uno degli ingredienti di base. Si può come accade in alcune ricette dei tajiarin piemontesi usare fino a 40 tuorli per impastare un chilo di farina, oppure come faccio quando preparo la pastafrolla con cinque tuorli sodi per 200 gr. di farina e 200 gr. di fecola. Comunque lo si usi un ingrediente imprescindibile per tante ricette; buono anche da solo in qualunque modo lo si prepari, al tegamino, in camicia, alla coque, sodo, accompagnato da sapori, verdure, salse, affettati, funghi… e chi più ne ha più ne metta!

 
40 tuorli per ogni kg. di farina! Conferiscono al tajarin un bel colore giallo intenso e un'idea di “croccantezza”; il piatto è servito esclusivamente con burro d'alpeggio e sopra una grattata di circa 50 euro (non grammi!) del Tuber Magnatum Pico, tartufo bianco di Alba.
 



[1] Cfr. R. Guénon, Simboli della Scienza Sacra, ed. Adelphi. Nell'immagine rappresentazione dell’Uovo cosmico di Santa Ildegarda di Bingen, XII secolo.)

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