Le due metà in cui si divide l’“Uovo del Mondo”, secondo uno degli
aspetti più comuni del suo simbolismo, diventano rispettivamente il cielo e la terra.
C’è
l’indicazione di un’identità, almeno sotto un certo aspetto, fra il
simbolismo del cuore e
quello dell’“Uovo del Mondo”, e da ciò si può anche capire perché il
nome di “germoglio” sia applicato al Messia in vari passi della Bibbia. È
soprattutto l’idea
del germe nel cuore che deve attirare la nostra attenzione; tanto più
in quanto tale idea è in diretta relazione con il significato profondo
di una delle più celebri parabole evangeliche, quella del grano di
senape"[1].
L’uovo ha una portata simbolica
notevole come si è visto sopra, e come tante altre cose di cui pure ci sfugge
la Realtà profonda, mostra il suo valore e la sua importanza nell’uso che se ne
può fare. Prendiamo ad esempio il caso della pasta, dolce o salata che sia:
l’uovo è uno degli ingredienti di base. Si può come accade in alcune ricette
dei tajiarin piemontesi usare fino a 40 tuorli per impastare un chilo di
farina, oppure come faccio quando preparo la pastafrolla con cinque
tuorli sodi per 200 gr. di farina e 200 gr. di fecola. Comunque lo si usi un
ingrediente imprescindibile per tante ricette; buono anche da solo in qualunque
modo lo si prepari, al tegamino, in camicia, alla coque, sodo, accompagnato da
sapori, verdure, salse, affettati, funghi… e chi più ne ha più ne metta!
40 tuorli per
ogni kg. di farina! Conferiscono al tajarin un bel colore giallo intenso e
un'idea di “croccantezza”; il piatto è servito esclusivamente con burro
d'alpeggio e sopra una grattata di circa 50 euro (non grammi!) del Tuber
Magnatum Pico, tartufo bianco di Alba.
[1] Cfr. R. Guénon, Simboli della Scienza Sacra, ed. Adelphi. Nell'immagine rappresentazione dell’Uovo cosmico di Santa Ildegarda di Bingen, XII secolo.)
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