domenica 10 maggio 2020

CICORIA

 

Creavit Deus medicamenta de terra  
et vir prudens non abhorrebit ea.

[Siracide, 38:4] 



La Cicoria  è un'erba perenne con radice fusiforme scura, foglie basali pennato-lobate, foglie superiori lanceolate, fiori a linguette di colore azzurro-blu.
Allo sato selvatico è facile trovarla nei terreni incolti, nei prati e nei campi di frumento, dove fiorisce dall'estate all'autunno inoltrato. Tra le tante insalate spontanee, è certamente una delle più comuni, presente in quasi tutte le regioni italiane: tuttavia è preferibile consumarla quando le foglie sono tenere e carnose, ovvero in primavera.
Per il nome generico (Cichorium) di questa pianta è difficile trovare un'etimologia. Probabilmente si tratta di un antico nome arabo che potrebbe suonare come Chikouryeh. Secondo altri testi sembra che derivi da un nome egizio Kichorion, o forse anche dall'accostamento di due termini Kio (io) e chorion (campo); gli antichi greci ad esempio chiamavano questa pianta kichora; ma anche kichòria oppure kichòreia. La difficoltà nel trovare l'origine del nome della pianta, probabilmente sta nel fatto che è conosciuta fin dai primissimi tempi della storia umana. Viene citata ad esempio nel Papiro di Ebers (circa 1550 a.C.) e lo stesso Plinio il Vecchio nei suoi scritti citava questa pianta in quanto conosciuta nell'antico Egitto.
Già Dioscoride (40-90 d. C., botanico e medico greco antico vissuto nella Roma imperiale sotto Nerone) la raccomandava per i disturbi dello stomaco e Galeno ( 130-210, filosofo e medico greco antico, i cui punti di vista hanno dominato la medicina occidentale per tredici secoli, fino al Rinascimento) la raccomandava come "amica del fegato e non contraria allo stomaco".
Digestiva, tonica e depurativa, la cicoria, ha la proprietà di stimolare le funzioni dell'intestino, del fegato e dei reni, con effetti disintossicanti generali che si riflettono anche sull'aspetto della pelle. 
La sua radice torrefatta, trova impiego come succedaneo del caffè.


Come si usa


Decotto: contro l'inappetenza e i disturbi epatici, far bollire un pugno di radici fresche in un litro di acqua; filtrare e bere al mattino a digiuno. 

Infuso: versare 5 gr. di radice di cicoria in una tazza di acqua bollente; filtrare e bere durante il giorno per un effetto diuretico.

Importante: l'acqua di cottura della cicoria è molto salutare: 3 bicchieri al giorno prima dei pasti principali sono utili ai sofferenti di diabete, nell'inappetenza, nelle malattie della pelle, nelle intossicazioni di fegato, nell'itterizia e nella stitichezza cronica.

2 commenti: