martedì 11 agosto 2020

AR NASONE OFFRO IO!

L'acqua è sempre importante, ma soprattutto in estate se ne avverte maggiormente l'esigenza, per dissetarsi, ma anche per dissetare orti e giadini; per refrigerarsi e anche per giocare al mare o in piscina. Nell'articolo che segue si evidenzia come negli ultimi decenni l'acqua abbia assunto un valore commerciale che spesso va a discapito della sua naturalezza e funzione. 

L’acqua è l’alimento insostituibile per eccellenza e che nessuna moda dietetica potrà mai scalzare. Proprio perché è indispensabile, ha scatenato gli interessi di molti imprenditori che ce la propongono sotto diverse forme per catturare il nostro interesse e spingerci al suo consumo. Vediamo quale acqua abbiamo a disposizione.

Acqua di rubinetto.

L’acqua che sgorga dai nostri rubinetti è resa sicura da trattamenti che eliminano i pericoli microbiologici. Tra questi trattamenti c’è anche quello con ipoclorito di sodio (la comune varecchina) che come problema ha quello di un leggero odore di cloro. Il contenuto in sali minerali può variare da città a città in funzione del luogo di prelievo. Il costo per i normali consumatori è di 1,37 euro ogni mille litri.
Se ci dà fastidio il cloro ci sono molti apparati “filtranti” alcuni dei quali applicabili direttamente ai rubinetti il cui costo  può gravare su una famiglia da poche decine fino a centinaia di euro l’anno. Prendendo in considerazione i più economici si può stimare che l’acqua filtrata viene a costare qualche centesimo al litro (5 – 10).
Questa tecnica è sfruttata da molti ristoratori che la servono facendola spesso pagare un paio di euro il litro.

Acque minerali.

Si chiamano così perché sono estratte  da “giacimenti” del sottosuolo. Tutte le acque minerali devono essere “batteriologicamente pure”, ovvero sterili e non è necessaria nessuna depurazione. Non sono tutte uguali poiché contengono concentrazioni diverse di sali minerali in  funzione del luogo in cui sono estratte. Le proprietà attribuite (soprattutto dalla pubblicità) alle diverse acque non sempre sono suffragate da informazioni scientifiche probanti. Ricordiamo che tutte le acque (comprese quelle di rubinetto) sono diuretiche e le differenze non sono molto significative.
Alle acque minerali viene aggiunta anidride carbonica che la rende più gradevole, ma che non ne modifica il ruolo nutrizionale.
La nota dolente sono i costi. Acquistando una bottiglia grande si spende dai 20 agli 80 centesimi il litro. Ci sono però anche acque in bottiglie di vetro con tappo di sughero che  sfiorano i 2 euro il litro.
Anche se difficilmente ci facciamo caso, le comuni bottigliette in plastica vengono a costare 2  euro al litro ed è la stessa acqua delle confezioni grandi.
Da qualche tempo siamo stati “gratificati” da acque minerali con aggiunte di aromi, sali minerali, vitamine e chi più ne ha più ne metta.
Ad alcune di queste acque sono attribuite importanti, ma non sempre dimostrate, proprietà benefiche. Il loro costo oscilla tra i 2 e i 3 euro al litro. Probabilmente i maggiori benefici sono per i produttori che riescono a “piazzare” l’acqua a prezzi notevolmente maggiorati.


Bevande gassate analcoliche

Possiamo dividerle in tre categorie.
La prima è quella delle cole, le spume, i chinotti, le gassose, le cedrate, acque toniche ecc. che sono soluzioni zuccherine aromatizzate e gassate. Alcune contengono principi attivi come la caffeina e/o l’estratto di coca. Il loro valore nutrizionale è rappresentato dallo zucchero la cui presenza è di circa il 10 %.
Esistono poi quelle con succo di agrumi e in particolare le aranciate. Contengono quantità variabili di succo di arancia dal 10 al 20 %. Dobbiamo però ricordare che il succo di arancia contiene circa il 90 % di acqua e il restante circa 10 % è lo zucchero fruttosio. I tanto decantati antiossidanti, sali minerali, vitamine, ecc. in verità non sono poi cosi tanti. Anche per queste bevande il valore nutrizionale è rappresentato dallo zucchero che sommando quello naturale (fruttosio) a quello aggiunto (saccarosio) si aggira intorno al 10 %.
Per ridurre l’assunzione di eccessi di zucchero è sorta la categoria delle bevande “senza” che comunque sono dolci per la presenza dei “dolcificanti” che, come è noto, sono praticamente “acalorici”.
Da un punto di vista nutrizionale non sono molto dissimili alle acque minerali e da quelle aromatizzate, ma richiamano le corrispondenti bevande zuccherate e godono di un buon successo.
Le tre categorie di bevande hanno prezzi molto variabili e vanno da circa 1 euro al litro fino a 4 euro e oltre Quelle a prezzo inferiore sono generalmente di “marche” meno conosciute.

Effetti sull’ambiente

Un serio problema sono le bottiglie. Quelle di vetro sono più facilmente riutilizzabili e sono in gran parte riciclate. Quelle di plastica, che sembrano essere la maggioranza, al momento, almeno nel nostro Paese, presentano maggiori problemi per il riciclo.
Il trasporto delle bottiglie avviene spesso su “gomma” con l’emissione di anidride carbonica potenzialmente dannosa per l’ambiente.
Le conseguenze per l’ambiente dell’acqua di rubinetto sono invece modeste.

Cosa bere.

Se vogliamo dissetarci nel modo più semplice,  l’acqua di rubinetto è la scelta più economica e anche salutare. Quella “minerale” è altrettanto salutare, maggiormente gradevole ma più costosa.
Le bevande non alcoliche che sono prevalentemente gassate, sono più gustose, ma nascondono l’insidia dello zucchero. In quelle “senza zucchero” ci sono gli edulcoranti privi di valore nutrizionale. Queste bevande sono accomunate dal prezzo piuttosto elevato.
In conclusione se vogliamo dissetarci la scelta migliore è l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti. Se ci troviamo per strada andiamo a cercare le fontane pubbliche che a Roma si chiamano “nasoni”.
Se vi trovate a Roma potreste trovare qualcuno che vi invita a bere a una fontana e vi dice “ar nasone offro io” in quanto non costa niente.

 https://www.sicurezzalimentare.it/

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