Grazie ad Alessandra, una cara amica che mi ha fatto un dono prezioso, ho potuto provare 5 minuti di vero godimento olfattivo e gustativo di intenso profumo e delicato sapore . Due uova al tegamino con il burro e sopra una grattatina di Bianco d'Alba, gustato così, in semplicità e in tranquillità con i miei cari. Sotto qualche nota informativa per fare la sua conoscenza.
Tartufo d’Alba: identikit di una vera prelibatezza!
Il tartufo bianco
d’Alba, il cui nome scientifico è Tuber Magnatum Pico, è da sempre
considerato il re di tutti i tartufi, il più profumato, il più aromatico, ed il
più raro, in quanto tutti i tentativi di coltivarlo sono miseramente falliti. Questo
vero e proprio diamante dei boschi si sviluppa spontaneamente in simbiosi con
le radici di specifiche piante, fra cui cerro,
rovere, roverella, pioppo, tiglio, nocciolo, carpino e salice bianco. Le
zone in cui questo tartufo si sviluppa sono quelle fra le Langhe ed il Monferrato, e la sua
principale zona di produzione è Alba, in provincia di Cuneo, piccola cittadina
salita agli onori della cronache proprio grazie ad esso.
Il Bianco d’Alba è facilmente riconoscibile grazie ad
alcune sue caratteristiche:
- La parte esterna (peridio) è liscia, chiara, di color bianco latte o giallino
- La polpa (gleba) è giallastra, attraversata da sottilissime venature (in gergo si dice marmorizzata), che variano di colore a seconda del grado di maturazione, del tipo di suolo e della pianta con cui il tartufo vive in simbiosi.
- La sua forma è abbastanza regolare, e le sue dimensioni possono raggiungere livelli considerevoli.
- Il suo odore è caratteristico, molto più aromatico di quello degli altri tartufi, gassoso, con sentori di aglio, formaggio, miele e fungo.
- Il sapore può risultare leggermente piccante, vagamente simile a quello del formaggio grana.
Il Tartufo Bianco d’Alba
viene raccolto nel periodo che va da Settembre/Ottobre fino a Dicembre: proprio in questi giorni, e fino
al 26 Novembre,
Il Tartufo Bianco e la sua lunga storia.
Il Bianco in generale, e quello d’Alba in particolare
(inserito nel novero dei prodotti agroalimentari tradizionali PAT), è da sempre
considerato una prelibatezza per pochi, appannaggio di ricchi o di personaggi
potenti: gli Egiziani erano soliti preparare ai faraoni piatti a base di
Tartufo Bianco, ed anche Alessandro
Magno pare fosse un suo grande estimatore. Il Bianco d’Alba era
ovviamente molto apprezzato da tutta la corte piemontese e dal mondo politico
dell’epoca: Camillo Benso, il
famoso Conte di Cavour, lo utilizzò spesso come mezzo diplomatico per rabbonire
avversari e capi di stato.
La prima Fiera
Internazionale d’Alba si tenne nel 1929, e dal 1949 il pregiato tartufo venne
usato come premio da conferire a personaggi illustri della politica, dello
sport, dello spettacolo. Fra i destinatari di questo ambitissimo dono, possiamo
ricordare, fra gli altri, Harry Truman e Rita Hayworth.
Il prezzo dei tartufi è come quello dell’oro in tutti i
sensi, cioè, oltre ad essere elevato, subisce
delle variazioni anche giornaliere, dipendenti da una
molteplicità di fattori (primo fra tutti quello della domanda e dell’offerta),
solitamente il costo del Tartufo Bianco d’Alba si aggira sui 300 euro l’etto, quindi 3000 euro al
kg.; pensate che alcuni esemplari, particolarmente pregiati, di grande
pezzatura, sono stati battuti all’asta a cifre stratosferiche. Tutto questo
vuol dire che noi comuni mortali non potremo mai assaggiare questa
prelibatezza? Assolutamente no: per insaporire un piatto bastano davvero pochissimi grammi di questa
specialità, che sicuramente non è a buon mercato, ma che, di tanto in
tanto tutti noi possiamo concederci in piccole quantità!
https://www.fortunatiantonio.it/tartufo-bianco-d-alba/
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