et vir prudens non abhorrebit ea
[Siracide, 38:4]
Il camenerio, largamente diffuso in Russia e conosciuto come ivan-chai e
koporskiy chai è una pianta erbacea della famiglia delle Onagraceae.
In Italia è noto anche come fiore di Sant’Anna, perché fiorisce nella seconda
metà di luglio in prossimità del 26, giorno dedicato alla Santa madre di Maria.
Questa pianta ha
un rizoma molto ramificato, mentre il fusto può arrivare a un’altezza di circa
un metro e mezzo. Molto bello il fiore
con sfumature che vanno dal rosa chiaro fino al rosso porpora e al violetto; è
un simbolo di rinascita perché
cresce anche su terreni sassosi o fra le macerie ed è il primo fiore che spunta
dopo un incendio o dopo un crollo.
Il camenerio ha
molte proprietà che lo rendono utilissimo in fitoterapia a fronte di nessuna
controindicazione, anche se ovviamente non bisogna esagerare nelle dosi. Tra i
suoi principi attivi ci sono
flavonoidi, derivati dell’acido gallico, mucillagini, acido oleanolico, acido
ursolico e zuccheri, ferro, rame. Inoltre è ricco di vitamina A e di vitamina C.
Per quanto riguarda quest’ultima 100 gr. di doglie di camenerio ne contiene da
200 a 400 mg. quindi da 4 a 8 volte in più che nel limone che ne contiene 53
mg.. Tutto ciò fa di
questa pianta un ottimo “rigeneratore” del sangue senza creare dipendenza come
fanno invece il the e il caffè. Essa è utile per aumentare le immunità e contro le infezioni fra cui i disturbi della
bocca, incluse le afte; delle vie
respiratorie, dal cavo oro-faringeo fino ai bronchi; ma anche per la
laringe, le mucose nasali, gli organi vocali e i seni paranasali. Rinforza
inoltre il sistema cardiovascolare, contrasta la formazione di radicali liberi,
favorisce l’eliminazione dei metalli pesanti. Purifica l’organismo a seguito di
intossicazioni, restituendo tono energetico, pur avendo anche una funzione rilassante
e regolatrice della pressione arteriosa. In alcuni Paesi europei è usato come
rimedio contro l’ipertrofia prostatica
benigna e anche contro patologie dei reni e infezioni delle vie
urinarie.
I russi prima
dell’arrivo del tè importato, bevevano il cosiddetto “copòrskij chai”, così
chiamato dal paese dove veniva prodotto, Koporje, nei pressi di San Pietroburgo
che è di fatto costituito da camenerio. Questo “tè russo” veniva largamente
esportato in Europa, apprezzato soprattutto dagli inglesi. La sua composizione
chimica assomiglia a quello cinese, per le proprietà sopra indicate che aumentano le immunità, facilitano la
digestione, contrastano tensioni nervose e insonnia. Con l’arrivo del “tè
estero” la produzione ebbe un brusco calo soprattutto per la forte concorrenza
data dalla compagnia delle Indie Orientali.
Tè: mettete in una
tazza di acqua bollente un cucchiaino di camenerio fermentato ed essiccato e
uno di tè nero; lasciate in infusione 5/10 minuti, filtrate e bevete. Questa
ricetta è tipicamente russa.
Infuso: mettete un cucchiaino da tè di foglie e sommità fiorite essiccate in una
tazza, versatevi sopra acqua bollente, coprite con un coperchio e lasciate in
infusione per 15 minuti. Scolate con un colino senza comprimere e bevete.
Nessun commento:
Posta un commento