Conoscere la gente
giusta in questi tempi un po' confusi ti torna sempre utile. Così un amico
siciliano, anche lui amante della cucina verace e pure raffinata, dopo la mia
domanda sul pesto alla trapanese, non solo mi ha fornito indicazioni sulla
ricetta, ma mi ha scritto anche un bel racconto sulla cucina regionale che mi
mancava. Per il pesto mi ha suggerito la ricetta di Giuseppe Coria, che è di
fatto una autorità, la "Bibbia" della cucina Siciliana. Scrive Coria:
“Il pesto non è una specialità esclusiva della Liguria, come dimostra questa
antica ricetta siciliana del trapanese. I due piatti differiscono comunque per
il formaggio - qui non si usa - e per l'aggiunta di pomodoro fresco”. Si deve
considerare peraltro che il pesto trapanese nasce proprio dal fatto che Trapani
era un porto frequentato dai Genovesi che si portavano dietro l'agliata di
basilico, senza formaggio e senza pinoli, quindi sul posto venne integrata con
quanto vi era di disponibile: mandorle e pomodori. Il risultato per me è stato
soddisfacente e inaspettato quanto ad equilibrio di sapore e intensità di gusto
che si mantiene comunque molto gentile. Come d'usanza, con il pesto alla
trapanese si condiscono o i bucatini o una specialità trapanese, la pasta di
nome «busiata». Per le dosi del pesto riportate sono sufficienti 500 gr. di
pasta.