et vir prudens non abhorrebit ea.
[Siracide, 38:4]
La borragine cresce spontanea negli orti e nelle vicinanze dei campi coltivati. È una pianta erbacea annuale, ricoperta da una folta e ispida peluria; le sue foglie sono di forma ovale, dentate, le inferiori picciolate, le superiori sessili con base allargata; i fiori di breve durata, sono di colore blu vivace, aperti a stella e riuniti in grappolo ramoso.
Originaria dell'Africa del Nord, la borragine è stata coltivata per la prima volta dagli arabi in Spagna, da dove poi si è diffusa in tutta Europa. Nel Medioevo gli veniva attribuita la proprietà di "generare buon sangue", mentre Pietro Mattioli affermava che la pianta fiorita, fatta cuocere nell'acqua o nel vino, è efficace contro la debolezza di cuore, nella malinconia e nei deliri.
In tutte le parti della pianta si trovano nitrato di potassio, resina, malto, calcio, tannino, magnesio, acido fosforico e tracce di essenza.
Le sue proprietà sono soprattutto depurative e si utilizza per stimolare le funzioni renali, nella ritenzione dei liquidi, nella nefrite, in caso di artrite, eruzioni cutanee, rafreddori e bronchiti.
Decotto: mettete la pianta fresca dopo averla tagliuzzata in mezzo litro di acqua; bollite per circa 20 minuti, dolcificate con un po' di miele e bevete nel corso della giornata. La pianta cotta si può consumare come contorno, condita con olio e limone.
Infuso: mettete una manciata di pianta essicata in mezzo litro d'acqua bollente; lasciate qualche minuto in infusione, filtrate, dolcificate con un po' di miele e consumate durante la giornata in tre riprese.
Nella cucina regionale ligure la borragine è un ingrediente importante dei ravioli alla genovese.
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