Il discorso vien lungo, verrebbe subito da dire; ma come spesso capita occorre andare al punto centrale per cogliere l’ampiezza di una circonferenza, perché altrimenti, prendendo dei riferimenti impropri si finisce per disperdersi. Così come quando oggi parliamo di alimentazione, rimedi naturali, proprietà dei cibi, delle erbe e delle bevande, se non contestualizziamo rischiamo di compilare una sorta di lista della spesa che ci fa spendere tempo e denaro con pochi risultato. Per questo accostando le opere di Saggi e di Santi, prima ancora di affrontare i contenuti occorre rifarsi al Contenente: tutti costoro infatti, a qualsiasi religione appartengano, hanno una cosa che li unisce, sono credenti nell’Essere Supremo. Non meraviglia pertanto che anche quando parlino delle cose che riguardano più da vicino l’essere umano, come l’alimentazione e le cure, lo facciano non per sentito dire o per “studio” acquisito, ma per conoscenza ed esperienza diretta; ciò naturalmente implica però un ordine e un’armonia che seppure ancora oggi sono presenti, l’uomo moderno è un po’ desueto e insensibile a cogliere. Leggendo dunque anche solo queste poche note che proponiamo sotto a cura della dottoressa Guarato, occorre avere in vista l’Unità del mosaico e non considerare le diverse pietruzze che lo compongono come a sé stanti; i risultati di questo cambio di prospettiva che di questi tempi può apparire certamente “rivoluzionario” possono essere davvero inaspettati, riportando in tutte le cosea a quella "giusta misura" che come diceva Ildegarda "l'uomo non può che imporsi da solo".
L’alimentazione secondo Santa Ildegarda
Dott.ssa Katie Alessia Guarato (biologa nutrizionista)
Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179), monaca
benedettina, fu una personalità straordinariamente eclettica. E’ considerata
una delle figure più significative del Medioevo. Ultima figlia di una famiglia
aristocratica, entrò in convento all’età di 8 anni e vi rimase fino alla morte,
avvenuta all’età, per quei tempi straordinaria, di 81 anni. Ildegarda definisce
subtilitates le forze curative che la natura nasconde dentro gli
alimenti.
Per prima cosa la conoscenza di queste forze permette l’utilizzazione
dei cibi finalizzata al trattamento e alla prevenzione delle malattie. Più dei
vari tipi di farmaci, il corretto uso dei cibi può produrre la desiderata
guarigione. Oggi tutti i ricercatori e professionisti che si dedicano alla
nutrizione sono concordi nell’affermare che le malattie dipendono, in una
percentuale superiore all’80%, dal regime nutrizionale. Si tratta di gravi
malattie croniche, le malattie “incurabili” di cui soffrono i due terzi della
popolazione occidentale. Non c’è da stupirsi se queste malattie vengono
definite incurabili perché si fa troppo poca attenzione all’alimentazione
corretta o perché i dati che disponiamo sul cibo sono insufficienti.
Le indicazioni di Ildegarda trovano conferme sempre
maggiori dagli studi scientifici sulla capacità terapeutica delle sostanze
alimentari. Ottocento anni fa la santa, nel capitolo dedicato al grano,
anticipò l’intero movimento riformatore dell’alimentazione: “Il grano riscalda
l’essere umano ed è un alimento così completo che non ha bisogno di sostanze
aggiuntive. Quando si produce la giusta farina (dalla spiga intera), il pane
che si ricava da questa farina integrale è adatto sia a chi è sano sia a chi è
ammalato: esso genera buon tessuto muscolare e buon sangue. Se, invece, il
mugnaio setaccia la semola e prepara con farina bianca il pane o i panini,
questo pane sarà meno salutare di quello integrale. La farina bianca ha minori
proprietà nutritive e curative della farina integrale e inoltre, risulta
pesante e mal tollerata”. Ancora meno tollerata è la pasta sia di farina bianca
dia di farina integrale o di semola. Infatti “Chi, invece, fa bollire il grano
per mangiarlo come gli altri cibi non ne riceverà giusta carne e giusto sangue,
ma la più avvertirà pesantezza perché il grano cotto è poco digeribile”.
Il cereale più adatto per una sana alimentazione è il
farro (triticum farro). Esso contiene tutto ciò che serve all’organismo
per vivere: proteine, carboidrati, grassi e sali minerali. Ildegarda ha lodato
le proprietà terapeutiche del farro che ella considera superiore a tutti gli
altri alimenti. In base all’esperienza di decenni sul potere alimentare del
farro si è potuto constatare che nelle seguenti malattie l’80% dei pazienti ha
avvertito miglioramenti:
- Malattie gastroenteriche (es. diarrea, costipazione, emorroidi, diverticoli, crampi intestinali)
- Malattie del ricambio
- Malattie reumatiche
- Depressioni nervose
- Danni provocati da un uso prolungato di antibiotici
Fonte: https://www.katieguarato.it/lalimentazione-secondo-santa-ildegarda/
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