Abbiamo mangiato ieri, ma oggi e soprattutto domani, avremo qualche cosa nel piatto? A dispetto dell'apparenza la domanda non è affatto retorica e se si considerano le politiche che quasi tutti i governi che si sono succeduti alla guida dei diversi paesi hanno perpetrato nel corso degli anni, c'è poco da stare allegri riguardo alla risposta che si potrà dare. Infatti è evidente che a parte qualche eccezione isolata, i settori che producono l'alimento, quindi in primis l'agricoltura, sono stati via via sempre più mortificati per non dire "devastati"; naturalmente pensiamo alle piccole aziende domestiche e non alle culture intensive che fanno capo alle solite multinazionali.
Ai tempi dell'urbanizzazione e della industrializzazione, un certo inquinamento ideologico che purtroppo ha riguardato tutte le "classi" sociali, aveva indotto a ritenere inaccettabili privilegi alcuni vantaggi riservati agli agricoltori (gasolio agricolo, basse trattenute previdenziali, ecc.), senza riflettere a sufficienza che dalla terra viene il cibo, non dalla fabbrica e che l'agricoltore è il primo garante della genuinità e qualità del prodotto, non l'operaio agricolo che vive per il salario che riceve oggi da gruppi finanziari e speculativi. Quindi concimato adeguatamente il terreno è stato facile indurre pensieri balzani e attaccare il settore che da da mangiare a una nazione; senza accorgersi (lo faremo, ma sarà tardi a quel punto) che stiamo tagliando il ramo su cui siamo seduti: infatti è una buona alimentazione con tutto quello che implica, che consente a idee rette di stare su gambe salde. Pertanto davvero "Ci vuole coraggio", per respingere e invertire questa tendenza economica nichilista, che oltre alla testa scoprirà presto di avere un altro e più temibile nemico, la pancia. Iniziative come quella della "Coperativa romana agricoltura giovani", CORAGGIO appunto, vanno in questa direzione, difendere un patrimonio di tutti, il terreno agricolo demaniale, e così facendo il diritto di tutti all'alimentazione. Se avrete la pazionza di dedicare 7 minuti al video proposto, credo che potrete conoscere meglio cosa bolle in pentola e quali sono gli ingredienti da evitare per fare una buona minestra.
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