Il ginepro è un arbusto cespuglioso con rami più o meno pendenti e foglie rigide e pungenti simili a quelle del rosmarino, ma molto più strette, di colore verde azzurro; il suo legno, come riferisce Castore Durante "dura le centinaia degli anni senza corrompersi". È una pianta diotica con fiori maschili gialli e fiori femminili verdognoli. Le bacche, dette propriamente galboli, maturano nel secondo anno di vita, diventando da verdi a nere, con un velo di pruina cerosa bianca.
Il ginepro cresce in luoghi boschivi e selvatici, ma può spingersi sino ai pascoli montani: in questo caso presenta fusti striscianti sul terreno, con foglie più corte e meno pungenti. Di esso si usano soprattutto le bacche che si raccolgono in autunno, si fanno essicare e sono impiegate sia per aromatizzare vivande e liquori, sia per uso fitoterapeutico. L'azione balsamica del ginepro è nota fin dall'antichità sia alla farmacologia ufficiale che a quella popolare. Cura le affezioni delle vie respiratorie e genito-urinarie, gli stati uricemici e reumatici.
Fra le numerose proprietà elencate ne l'Herbario nuovo di Casore Durante vi è quella di contrastare il veleno delle vipere "Bevendo le foglie, ovvero il succo loro, o il succo delle bacche". L'olio essenziale estratto dalle bacche è impiegato per purificare il sangue, e curare dermatiti ed eczemi.
Decotto: come diuretico, bollire 1 cucchiaio di bacche mature in 1/2 litro di acqua per 10 minuti.
Thè: pestare nel mortaio 1 cucchiaio di bacche, dopo versare la polvere e i frantumi ottenuti in 1 tazza di acqua calda e lascire macerare per 5 minuti. bere dopo i pasti, ha effetto balsamico e diuretico.
Polvere: pestare nel mortaio una manciata di bacche; assumerne 3 cucchiaini al giorno mescolati con miele o marmellata cura reumatismi, gotta, renella, bronchite e asma.
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