LIMONE

Creavit Deus medicamenta de terra 
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]

Tutto quello che si può riportare sul limone ci sembra riduttivo, quindi troverete qui solo qualche notizia generale senza particolari pretese, come del resto è nello stile di questa rubrica, lasciando l'approfondimento agli interessati. 

Il limone, originario dell'Asia minore, fu introdotto nel bacino del mediterraneo intorno al 1200 d. C. con il ritorno a casa dei Crociati. In Italia è largamente coltivato in Sicilia, Calabria, Campania, Liguria, e negli agrumeti dei laghi lombardi.

Il fusto è legnoso e raramente supera i cinque metri di altezza; le foglie coriacee e i fiori servono per preparare un ottimo thè calmante; il frutto è ovoidale, di colore giallo, con la buccia più o meno spessa, molto ricca di ghiandole oleifere e trova vastissimo uso nell'arte culinaria, sia come aromatizzante, sia per rendere più digeribili le vivande. La scorza grattugiata è utilizzata nella preparazione di diversi dolci e dolciumi. 

I succo, diluito con acqua e bevuto ogni mattina (faceva parte delle consuetudini alimentari dei templari) è molto salutare per il suo contenuto di vitamine C, B (B1, B2, B3), A e PP; serve per combattere le malattie infettive, l'anemia, i dolori alle ossa, l'arteriosclerosi, l'obesità, i calcoli biliari e urinari, l'asma e la bronchite.

Uso esterno
Il succo di limone si usa contro i geloni, le dermatosi, i dolori articolari e muscolari.
Contro le emorroidi, passate al frullatore una manciata di lineria vulgaris fresca o cimbalaria muralis, aggiungete mezzo limone spremuto e un cucchiaio di olio di oliva, amalgamate ed applicate sulla parte interessata.
La buccia si utilizza anche per frizioni locali, poiché lenisce i geloni, le punture di insetti e le nevralgie.

Uso interno
Contro la decalcificazione ossea, lasciare sciogliere un guscio d'uovo nel succo di limone per un giorno o due quindi aggiungere un po' di Marsala o succo d'uva. Si consiglia di bere a bicchierini per 10 giorni.