Visualizzazione post con etichetta Lifestyle. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lifestyle. Mostra tutti i post

lunedì 5 febbraio 2018

VOLEMOSE BENE - COSA BOLLE IN PENTOLA?






Questo articolo, a prescindere dall'"idea che ciascuno può avere di famiglia", mi sembra degno di nota perché fa emergere che razza di politiche e interessi si nascondono dietro il cibo, ossia la cosa più "intima" che portiamo in casa e consumiamo in noi stessi. Ho documentato l'invadenza degli OGM, nell'agricoltura e nell'economia, ma questi costituiscono solo l'aspetto materiale dell'alimento; ora vediamo dal punto di vista "ideologico" cosa ispira la manipolazione di ciò che bolle nella pentola che abbiamo sul fuoco.

martedì 30 gennaio 2018

BARBABIETOLA

































 
Creavit Deus medicamenta de terra 
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]


mercoledì 17 gennaio 2018

venerdì 15 dicembre 2017

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - 88° COMPLEANNO

Ne è passato di tempo... Anno dopo anno, ogni mese a far compagnia alle famiglie italiane con la tua presenza discreta, ricca di consigli e soprattutto di ricette, con cui nel corso di questi 88 anni spesso abbiamo imbandito le nostre tavole: buon compleanno a La Cucina italaiana! 
E non scordiamo che come dici -mi permetto di darti del tu malgrado la veneranda età- "l'arte culinaria è il nesso essenziale dell'unione della famiglia".

Dal numero 1 dell'anno I, 15 dicembre 1929, ancora di grande attualità per una seria e profonda riflessione sullo stile di vita che ci hanno cucito addosso senza neppure che ce ne accorgessimo:

La rubrica della Massaia moderna

La decadenza della cucina famigliare 

Si può affermare che da qualche tempo la cucina famigliare è in decadenza.
... La prima causa di questa decadenza è la mancanza di tempo per il pasto giornaliero in comune e la seconda è quella che, con spirito sottile, denomina la mania della magrezza. Certo, molte altre se ne potrebbero enumerare e tutte più o meno in correlazione col nuovo, turbinoso ritmo della vita moderna, specialmente nei riguardi della donna che per un inspiegabile snobismo si è allontanata dalla cucina. Ecco perché l'arte di cucinare, se ha fatto grandi progressi nei ristoranti, è in assoluta decadenza nelle famiglie. Molto esiguo è il numero delle signore moderne che ancora non disdegnano di sorvegliare esse stesse la cucina ed indossare il grembiale bianco e mettersi davanti ai fornelli per preparare un buon pranzo... È veramente deplorevole vedere che talvolta si offre agli ospiti un pranzo al ristorante.
... Un secolo di abbandono non ci deve fare perdere il ricordo delle nostre tradizioni gastronomiche. Se nel secolo XIX ed al principio del nostro necessità superiori distolsero dalla cucina, occorre fare tornare in auge l'arte culinaria che è il nesso essenziale dell'unione della famiglia.

domenica 3 dicembre 2017

VOLEMOSE BENE - IL SEME DEL DIAVOLO: STORIA DI TERRORE





"La Monsanto è il seme del diavolo, senza ombra di dubbi". E per tale ragione come si diceva quando si parlava schietto e rustico allo stesso modo in cui si mangiava sano, non permettiamo a nessuno di "metter becco" nel nostro piatto, perché le Corporation cominciano a esercitare il loro potere proprio controllando l’alimento, dalla sua produzione sino alla sua lavorazione e distribuzione. Quindi attenzione  perché il cibo, da medicina universale, non divenga in un "gioco di suggestione" perversa e persuasiva lo strumento più efficace di dominio e controllo con buona pace di "tutta" la libertà di cui crediamo di disporre.

mercoledì 4 ottobre 2017

OLIVO




Creavit Deus medicamenta de terra 
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]

Trattando dell'olivo, seppur con "leggerezza" come viene fatto in questa rubrica, non si può pensare immediatamente alla rilevanza che ha avuto per il genere umano, quasi fosse un "testimone" delle sue vicende, e ciò anche, ma non solo, per la sua longevità. Dall'antro delle ninfe di Omero (Odissea XIII, 102-112), al giardino del Getzemani (Giovanni 18:1-12), fino al coranico versetto della Luce (Corano 24:35), questa pianta è presente con tutta la sua realtà simbolica che fa tutt'uno di rappresentante e rappresentato.

giovedì 28 settembre 2017

VOLEMOSE BENE - IL PIATTO VUOTO CHE VERRÁ

Avevo posto una domanda qualche giorno addietro, "abbiamo mangiato ieri, ma oggi e domani?" Stando al rapporto annuale di Biodiversity International non dovrà essere un'abitudine scontata quella di avere cibo nel piatto perché sono a RISCHIO DI ESTINZIONE diverse varietà alimentari che faranno scendere sempre più il numero delle speci da cui proviene il cibo. Che dire... a mio avviso se non ci sarà un radicale cambiamento della mentalità e dello stile di vita, temo che ne vedremo delle brutte. 
O Signore benedici e proteggi la Tua Terra perché ci dia sempre buoni frutti e ci offra un luogo di sosta nel nostro viaggio che riconduce a Te.

giovedì 21 settembre 2017

VOLEMOSE BENE - ABBIAMO MANGIATO IERI, MA OGGI E DOMANI?




Abbiamo mangiato ieri, ma oggi e soprattutto domani, avremo qualche cosa nel piatto? A dispetto dell'apparenza la domanda non è affatto retorica e se si considerano le politiche che quasi tutti i governi che si sono succeduti alla guida dei diversi paesi hanno perpetrato nel corso degli anni, c'è poco da stare allegri riguardo alla risposta che si potrà dare. Infatti è evidente che a parte qualche eccezione isolata, i settori che producono l'alimento, quindi in primis l'agricoltura, sono stati via via sempre più mortificati per non dire "devastati"; naturalmente pensiamo alle piccole aziende domestiche e non alle culture intensive che fanno capo alle solite multinazionali.

giovedì 14 settembre 2017

LIMONE


Creavit Deus medicamenta de terra 
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]

mercoledì 6 settembre 2017

DECOTTO DI GINEPRO, LIQUERIZIA E ZENZERO


Dal Medio Evo una ricetta del "Libro delle creature" di Ildegarda di Bingen, bedessa benedettina. Indicata a digiuno o dopo i pasti perché "addolcisce e diminuisce i dolori del petto, del polmone e del fegato" (quindi presumiamo che abbia proprietà calmanti, lenitive per le vie respiratorie, benefiche per l'apparato digerente). L'abbiamo provata e se non possiamo "certificare" immediatamente le virtù terapeutiche indicate, certo rimane un sapore gradevole e aromatico con sfumature di resine che rendono questa bevanda piacevole e rilassante.

martedì 5 settembre 2017

VOLEMOSE BENE - DONNE DI MAIS




"Donne di mais" di Esther Vivas, fra gli articoli proposti della stessa autrice, presenta i maggiori connotati ideologici di impronta marxista. Seppure tutto è politica, si potrebbe dire, perché non c’è nulla di ciò che un individuo pensa e fa che non vada a influire sugli equilibri della “polis”, tuttavia ogni categoria ideologica in ultimo costituisce solo una gabbia, quindi un limite per la Verità. Pertanto tutti coloro che vorranno leggere questa pagina, se condividono quanto appena asserito, dovrebbero cercare solo di cogliere le informazioni, che danno la misura di cosa bolle in pentola, i tratti essenziali della "ricetta" che si sta preparando che per la sua natura presenta quegli "ingredienti" oppressivi di un sistema che affamando gli uomini li controlla e li domina come fossero animali. Non si può dunque che dissentire anche con le conclusioni perché un male come la “globalizzazione” non si può combatterlo con un’altra “globalizzazione parziale” (com’è la “resistenza al femminile”), ma semmai operando un raddrizzamento delle coscienze che si fondi sul riconoscimento di Principi Universali. Fatto ciò, “recuperare il nostro diritto a decidere su cosa, come e dove si produce ciò che mangiamo, della riappropriazione della terra, dell’acqua e delle sementi da parte dei contadini e di combattere il monopolio lungo la catena agroalimentare”, verrà da sé.



DONNE DI MAIS
 di Esther Vivas

Si calcola che nei paesi del Sud del mondo ricada sulle donne tra il 60 e  l’80%  della produzione alimentare (un 50% a livello mondiale): sono esse che si occupano della lavorazione della terra, della manutenzione delle sementi, della raccolta e dell’acqua. Sono loro che portano avanti le coltivazioni di alimenti, quali riso, grano e mais, che sfamano le popolazioni più povere del Sud del mondo, ma nonostante il loro ruolo fondamentale sono proprio le donne, insieme ai bambini, coloro che soffrono di più la fame.

lunedì 4 settembre 2017

GINEPRO

Creavit Deus medicamenta de terra 
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]

martedì 29 agosto 2017

VOLEMOSE BENE - MANGIARSI IL MONDO





"Questo modello di alimentazione chilometrica e viaggiante, così come l’uso di agrochimici derivati dal petrolio, implica una forte dipendenza dalle risorse fossili. Di conseguenza, nella misura in cui il modello produttivo agricolo e dell’allevamento industriale dipendano fortemente dal petrolio, la crisi alimentare, la crisi energetica e la crisi climatica sono intimamente relazionate".

martedì 22 agosto 2017

MANGIAMO FAGIOLI

Sempre considerati come cibo umile, adatto alle tavole dei contadini e degli operai, piuttosto che a quelle dei potenti, sono capaci di sostituire le proteine animali se li si accompagna con cereali, formaggi e uova. Contengono infatti il 22% di protidi, un'altissima percentuale di carboidrati, le vitamine A, B; C, oltre ad abbondanti sali minerali. E allora cosa aspettiamo, mangiamo fagioli!

domenica 20 agosto 2017

VOLEMOSE BENE - GIUSTA MISURA E CORRETTA ALIMENTAZIONE








Il discorso vien lungo, verrebbe subito da dire; ma come spesso capita occorre andare al punto centrale per cogliere l’ampiezza di una circonferenza, perché altrimenti, prendendo dei riferimenti impropri si finisce per disperdersi. Così come quando oggi parliamo di alimentazione, rimedi naturali, proprietà dei cibi, delle erbe e delle bevande, se non contestualizziamo rischiamo di compilare una sorta di lista della spesa che ci fa spendere tempo e denaro con pochi risultato. Per questo accostando le opere di Saggi e di Santi, prima ancora di affrontare i contenuti occorre rifarsi al Contenente: tutti costoro infatti, a qualsiasi religione appartengano, hanno una cosa che li unisce, sono credenti nell’Essere Supremo. Non meraviglia pertanto che anche quando parlino delle cose che riguardano più da vicino l’essere umano, come l’alimentazione e le cure, lo facciano non per sentito dire o per “studio” acquisito, ma per conoscenza ed esperienza diretta; ciò naturalmente implica però un ordine e un’armonia che seppure ancora oggi sono presenti, l’uomo moderno è un po’ desueto e insensibile a cogliere. Leggendo dunque anche solo queste poche note che proponiamo sotto a cura della dottoressa Guarato, occorre avere in vista l’Unità del mosaico e non considerare le diverse pietruzze che lo compongono come a sé stanti; i risultati di questo cambio di prospettiva che di questi tempi può apparire certamente “rivoluzionario” possono essere davvero inaspettati, riportando in tutte le cosea a quella "giusta misura"  che come diceva Ildegarda "l'uomo non può che imporsi da solo".
 


L’alimentazione secondo Santa Ildegarda 
Dott.ssa Katie Alessia Guarato (biologa nutrizionista)


Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179), monaca benedettina, fu una personalità straordinariamente eclettica. E’ considerata una delle figure più significative del Medioevo. Ultima figlia di una famiglia aristocratica, entrò in convento all’età di 8 anni e vi rimase fino alla morte, avvenuta all’età, per quei tempi straordinaria, di 81 anni. Ildegarda definisce subtilitates le forze curative che la natura nasconde dentro gli alimenti. 

martedì 15 agosto 2017

MENÚ #LOWCOST

Chi ha detto che per mangiare bene si deve necessariamente spendere tanto? Le "ricercatezze" si sa che costano, ma si possono creare delle ricette inusuali usando ingredienti comuni abbinati fra loro con fantasia: i risultati possono davvero essere inaspettati, più che mai appetitosi e soddisfacenti. A basso costo quindi, sia per il tempo che richiede la preparazione che per il denaro che occorre spendere; una combinazione ideale per un pranzo in spiaggia o una cena estiva.

venerdì 11 agosto 2017

VOLEMOSE BENE - DIFESA DELLA TERRA... E DEI SUOI ABITANTI?




A pensarci bene, basterebbe sgomberare la testa da tutti gli slogan con cui è infarcita per riacquistare un minimo di coscienza critica che sappia riconoscere il “bene comune” al di là dei colori ideologici preconfezionati. Sappiamo tutti la rilevanza che ha la “questione alimentare”, sia come diritto al cibo, come diritto alla terra che lo produce e controllo sulla qualità, quindi  sulle attività  che lo lavorano e lo  “trasformano”. Forse per questo alcuni fra gli “slogan sociali” più ingombranti gravitano proprio attorno alla “difesa della terra”: ambientalismo tout court, questioni climatiche, surriscaldamento globale e chi più ne ha più ne metta. Verrebbe da chiedersi allora: “Può esserci difesa della terra, senza che vi sia difesa del popolo che la abita?”. La domanda non vuole essere affatto retorica, semmai, “partendo dal basso” -dato che nel mondo moderno non si riconosce più agli autentici Principi la funzione di orientamento dell’azione- costituisce una “provocazione” per smascherare i lupi travestiti da agnelli.  E se andassimo a guardare bene nell’armadio di tanti “filantropi”, la commistione col male che con le loro “attività benefiche” dicono di voler aiutare a curare, risulterebbe evidente, in modo imbarazzante, per chi avendolo sotto gli occhi pure non lo vede ancora.

“La terra a chi la lavora”

di Esther Vivas

La terra è una fonte di ricchezza per pochi, qui e dall’altra parte del pianeta. In Spagna il boom immobiliare ha lasciato un’eredità di sviluppo urbano rovinoso, aeroporti senza aerei (quasi), città fantasma, enormi progetti infrastrutturali obsoleti … E nel Sud globale, il desiderio di trarre profitto dalla terra ha cacciato contadini e popoli indigeni e imposto monocolture da esportazione, vaste infrastrutture a esclusivo vantaggio del capitale e saccheggio delle risorse naturali.

giovedì 10 agosto 2017

PRENDER LA VIA - SENTIERI & PENSIERI...E FOOD

Santa Maria Maggiore (VB), 19-23 agosto 2017
Sentieri & Pensieri
Oscar Farinetti, Ricordiamoci il futuro, ed. Feltrinelli

martedì 1 agosto 2017

VOLEMOSE BENE - IL CONSUMO TI CONSUMA


Prima di tutto riteniamio che sia una questione di "mentalità"; ma questa è pur vero che per formarsi da qualche parte deve pur prendere. E siccome oggi gli autentici Principi, quelli spirituali per intenderci sono stasti riposti in soffitta come "cose vecchie", è più facile essere esposti a correnti di pensiero di equivoca provenienza e indotti ad arte al solo scopo di "asservire", seppure mai come oggio si abbia la sensazione di essere liberi. In taluni casi una buona coscienza critica potrebbe giovare, ma se le fondamenta non sono solide è comunque come costruire sulla sabbia, fatica sprecata. Per tale ragione le domande che si trovano nell'articolo che segue dovrebbero se non altro scuotere le coscienze e fare aprire gli occhi sul fatto che davvero "il consumo consuma" e "la felicità non si compra a colpi di buoni sconto" che va quasi sempre a scapito della qualità. E se dunque all'inizio è una questione di mentalità, alla fine questa determina uno stile di vita.


Consumare danneggia gravemente la tua salute… e quella del pianeta


di Esther Vivas



“Una signora, per ottenere le migliori offerte nel discount Wal-Mart, è arrivata al punto di spruzzare con uno spray al peperoncino gli altri clienti, con l’intenzione di allontanarli dalla merce desiderata”. Questa potrebbe essere la scena di un film di Pedro Almodóvar se non fosse che l’immagine appartiene alla realtà e la storia è stata pubblicata, il 25/11/2011, sul quotidiano Los Angeles Times.

martedì 18 luglio 2017

VOLEMOSE BENE - SAPPIAMO COSA MANGIAMO?




“Un sistema il cui obiettivo fondamentale è di cercare di tratte il massimo profitto dalla produzione di qualcosa di così indispensabile come il cibo”. Basterebbe questa affermazione e la coscienza di cosa implica, per imporre una seria riflessione su cosa mettiamo nel piatto. Il “dio quattrino” corrompe proprio tutto e per riportare l’attenzione in Italia basterebbe ricordare lo scandalo della “terra dei fuochi” da cui si è scoperto -dopo, ovviamente- che provenivano molti ortaggi di “qualità” destinati al consumo quotidiano. La mancanza di scrupoli, oggi contraddistingue tutti, sia coloro che fanno enormi profitti, sia i consumatori che inebetiti da una propaganda tanto “rassicurante” quanto ingannevole che forgia una mentalità sempre più omologata, rinunciano a qualsivoglia critica e si lasciano imporre il dictat del “mangia e tâs” (mangia e taci).  



Sappiamo che cosa mangiamo?
di Esther Vivas


Se una volta ci vendevano carne di gatto per coniglio, oggi ci vendono carne di cavallo per carne di marzo. Sapere che cosa mangiamo è diventata una cosa sempre più difficile. Il recente scandalo alimentare scatenato dalla scoperta di carne di cavallo in prodotti nei quali ci sarebbe dovuto essere carne di manzo non fa che mettere ulteriormente in evidenza questa difficoltà. Cannelloni “La Cocinera”; hamburger di Eroski; ravioli e tortellini di carne Buitoni, polpette della  Ikea non sono che alcuni dei prodotti che sono stati ritirati dal mercato. A conferma che noi tutti non abbiamo nessuna  idea di quello che mangiamo.