mercoledì 5 aprile 2017

TORTA ROMANTICA (CON PANNA E FRAGOLE)


НА РУССКОМ ЯЗЫКЕ НИЖЕ

Ogni torta ha la sua anima, questa è romantica, così friabile, burrosa con note fresche e primaverili delle fragole e della vaniglia.

martedì 4 aprile 2017

VIGNAROLA


НА РУССКОМ ЯЗЫКЕ НИЖЕ

Una tipica ricetta laziale; Anna Gosetti della Salda nel suo libro “Le ricette regionali italiane” parla cosi della cucina della Lazio: “Ogni complicazione era bandita, sia perché considerata una cosa non degna di uomini, sia perché non trovava ne fantasia da essere concepita, né mani pazienti e sapienti da poter essere realizzata, né materie prime preziose da essere impiegate.... Siano pure banditi piatti complessi e “intrugliati”. Ma quei pochi, semplici e genuini, preparati con prodotti della sua terra, poco sfruttata, dovevano essere realizzati senza economia e nel migliore modo possibile”. La vignarola costituisce proprio uno di questi piatti semplici, un dono della terra a Primavera. Sono previste anche delle varianti con asparagi.

lunedì 3 aprile 2017

domenica 2 aprile 2017

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - MAI TROPPO LONTANO




Non siamo mai troppo lontano.
Siamo isole, ma mai troppo lontano.



Lu-chiu disse: "Bel risultato, quello di provocare una rottura dell'equilibrio cosmico! Io faccio esattamente il contrario; mi metto all'unisono con l'armonia universale. Guardate...". Accordati due liuti sullo stesso tono, Lu-chiu ne mise uno nella stanza esterna e l'altro in un appartamento interno. Quando fece vibrare su quest'ultimo la corda cung, vibrò anche sul primo la corda cung. Lo stesso accadde per la corda chiaò e per le altre. Ognuno dei due liuti faceva vibrare a distanza l'altra all'unisono...

Chuang-tzu

sabato 1 aprile 2017

CROSTATA ANANAS E LAMPONI


НА РУССКОМ ЯЗЫКЕ НИЖЕ

Da una preparazione firmata Montersino, ottengo una frolla di riso che contiene crema morbida con note fresche e aromatiche di frutta. Con un po' di manualità e pratica otterrete un dolce "scioglievolissimo" e senza glutine: Montersino, what else!

venerdì 31 marzo 2017

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - SFACELO

Lo sfacelo non è nei gabinetti, ma nelle teste.


Secondo l'etimologia, sfacelo può derivare dal greco sphàchelos, latino sphacelus, che oltre al significato generico di “disfare”, ha anche quello di “flagello” e nella sua accezione medica di “cancrena”. Nel contesto del passaggio riportato si capisce bene che i vari significati si fondono e offrono maggiore forza espressiva a quanto viene narrato.



“È lo sfacelo, Filìpp Filìppovič”.

“No”, obbiettò con sicurezza assoluta Filìpp Filìppovič, “No. Lei per primo caro Ivàn Arnòl'dovič, si astenga anche dall'uso di questa parola. È miraggio, fumo, finzione”.

mercoledì 29 marzo 2017

TORTA VERDE (SPECIALITÁ PASQUALE PIEMONTESE)


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La torta verde è una tipica preparazione del Monferrato e delle Langhe sopratutto del piccolo comune di Castelletto Molina (AT), dove la “turta” si cucina in primavera specialmente nel periodo di Pasqua. Nella ricetta “ufficiale” sono indicati solamente gli spinaci e le bietole, ma si ricorda ancora che le nonne aggiungevano all'impasto un misto di erbe spontanee raccolte nei prati primaverili vicino alle vigne: erba medica, papaveri (“gentildöne”), borragine, punte di ortica, e salvia pratensis (“busom”) e altre... ingredienti che arricchivano non poco il sapore finale. Le cuocevano nelle teglie grandi di rame nei forni delle stufe a legna, le mangiavano a colazione o a merenda durante i giorni di lavoro, ma soprattutto nel pranzo della Pasqua. Questa “turta” ha il sapore di quella vita rustica, che la memoria fa sembrare anche un po' romantica, ma molto vera e sincera che ormai purtroppo è scomparsa: le nonne non escono più a cercare le erbe, il tempo per preparare le verdure è sempre poco e ci si fida sempre meno della terra che non essendo più rispettata produce grandi quantità a discapito della spontaneità naturale...

domenica 26 marzo 2017

TORTA JOLANDA ALL'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA


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Montersino, what else? Dopo aver fatto 3/4 preparazioni secondo le ricette del maestro e gustato dei manufatti eccellenti ci è sorto un pensiero.... forse Montersino è una garanzia?! Anche se nella ricetta che segue c'è qualche ingrediente non usuale (ma comunque niente di esotico) e dobbiamo sporcare una ciotola in più, la preparazione non prevede niente di complicato. Una torta simile non ha prezzo! Infatti non la potreste comprare in nessuna pasticceria, poco ma sicuro! E come si canta nell'aria dell'omonima opera di Ciaykovsky “Jolanda”, “Chi può uguagliare Luca!”?

venerdì 24 marzo 2017

CALIFFO CICOGNA



Venerdì sera, la settimana è finita! Ecco un bel racconto per i vostri bambini; è in russo, ma ci sono i sottotitoli, e poi le immagini ci sembrano così belle che parlano da sole! Un’alternativa ai soliti “personaggi”. Buon divertimento.








PANEER




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Il samnyāsa, “rinuncia totale”, costituisce per gli indù l'ultimo stadio di vita tradizionale e secondo il Vedānta, “il fine dei Veda”, riveste un ruolo estremamente positivo in quanto libera l'essere dalla schiavitù delle false identificazioni conducendolo alla Conoscenza. Il breve passaggio riportato, tratto dal libro  Śankara e il Kevalādvaitavāda, di M. Piantelli, oltre a servirci per introdurre la ricetta del Paneer, evidenzia ancora una volta l'importanza dell'alimentazione nello sviluppo armonico dell'essere umano e delle sue facoltà; a ben pensare, leggendo fra le righe si possono trarre diversi spunti di riflessione oltre che convenire sulla bontà di questo cibo ancora oggi molto diffuso in India.

“Fra i suoi unici possessi (dell'asceta) figura la ciotola per ricevere le elemosine (kamandalu); la questua si svolge secondo strette norme: solo in questo caso il samnyāsin può entrare in un villaggio, il numero massimo di case presso cui può mendicare è fissato a sette ed il tempo per farlo è quello necessario a mungere una vacca. Il silenzio in occasione della questua può essere rotto per pronunciare la parola “bhavat”, epiteto rispettoso diretto alla persona da cui si mendica; si può ricevere solo riso (già cotto), dolci all'olio, pappa d' orzo, latte e cagliata; se non si riceve nulla non è lecito proseguire la questua, ma ci si dovrà accontentare d'acqua e radici, se se ne trovano. Uscito dal villaggio e ritornato nel luogo ove temporaneamente risiede, il samnyāsin deve deporre il cibo ricevuto in luogo puro, lavarsi mani e piedi e annunciare al sole quanto gli è stato dato. Prima di accostarsi al cibo -cosa che può fare solo all'ora quarta, sesta o ottava del giorno- è tenuto ad offrirne un poco agli animali e a spruzzarlo con acqua. Può consumarne solo otto boccate. Gli è interdetto danneggiare qualsiasi essere vivente i qualsiasi modo, sia pure cogliendo un fiore, e toccare qualsiasi metallo, prezioso o meno”.

mercoledì 22 marzo 2017

UOVA RIPIENE (VERDI)



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Una preparazione in tipico stile piemontese: un “pizzico” di acciuga salata con prezzemolo fresco che trasformano semplici alimenti in gustose pietanze. Forse, è questo uno dei segreti della cucina del Piemonte...

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO – TORNARE AGLI ELEMENTI, ACQUA



Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Acqua,

la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta

[Francesco d’Assisi, Cantico di frate Sole vv. 7/8]







È l’elemento più umile nella lista degli ingredienti delle ricette, tanto che passa inosservato, ma proprio questo la rende essenziale.



Il sommo bene è come l'acqua:

l'acqua ben giova alle creature e non contende,

resta nel posto che gli uomini disdegnano.

lunedì 20 marzo 2017

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - PRIMAVERA




Primavera!

Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena,

e i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia,

et garrir Progne et pianger Filomena,

e primavera candida e vermiglia.

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - LIEVITO MADRE




L'origine di ogni cosa buona è nel cielo, 
sulla terra diviene il fondamento di ogni bene

Il lievito nella foto ha circa 60 anni, ma dopo il suo bagnetto quotidiano, si riempie di vita come un bambino.

domenica 19 marzo 2017

ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE

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Festeggiamo il giorno di San Giuseppe con le zeppole!
San Giuseppe è patrono dei falegnami, degli artigiani e dei lavoratori in genere; perciò secondo l'usanza napoletana i fornai e i panettieri, in occasione della sua festa del 19 marzo, distribuivano in strada delle frittelle ripiene di crema, le zeppole appunto (a zeppola, zéppele o "sfinci") che sembra traggano il loro nome da “zeppa” che a Napoli è il pezzo di legno posto per correggere dei difetti di misura nei mobili e che quindi rimanda al nostro Santo. Questo dolce è divenuto talmente rinomato che ormai è un classico della pasticceria italiana, preparato con modalità leggermente diverse nelle varie regioni.

sabato 18 marzo 2017

TORTA GIULIO (Ernst Knam)

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Se volete appagare il vostro palato con una torta che ad ogni boccone dia la sensazione del cioccolatino, questa ricetta fa per voi, senza tuttavia richiedere le competenze necessarie del maestro cioccolataio. Seguitela scrupolosamente e il risultato sarà garantito: alla fine gusterete una "Giulio" gradevole come poche; e c'è da crederci dato che si tratta di una creazione di Ernst Knam!

giovedì 16 marzo 2017

lunedì 13 marzo 2017

CARPACCIO - RICETTA CLASSICA


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Oggi con il termine carpaccio si usa indicare ogni preparazione a base di fette sottilissime di carne cruda, ma anche di pesce, di verdure e perfino di frutta. A dare il via alla lunga serie di interpretazioni fu Giuseppe Cipriani, il fondatore dell'Harry's Bar di Venezia, il quale mise a punto la sua ricetta nel 1950, per la contessa Amalia Nani Mocenigo, alla quale il medico aveva proibito di mangiare carne cotta: un buon filetto, ben sgrassato, tagliato sottilmente, come fosse prosciutto, e decorato “alla Kandinsky” con una salsa universale. E poiché in città non si faceva che parlare della mostra del pittore Vittore Carpaccio, Cipriani battezzò in suo onore il piatto, anche per una certa analogia tra le sfumature di rosso usate dall'artista e quelle della carne.
[Tratto da La cucina italiana numero di luglio 2016]