venerdì 5 gennaio 2018

PÂTÉ AUX POMMES DE TERRE (TORTA DI PATATE)

Una torta salata semplice che presento nella "versione di magro"; quella più ricca prevede l'impiego di carne e prosciutto. Classico della cucina francese, ebbe i natali durante la Rivoluzione nelle campagne del Limousin e tuttora mantiene inalterato fascino e seduttività delle papille gustative.

sabato 30 dicembre 2017

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - UN PIZZICO DI SALE PER IL NUOVO ANNO

 
Preghiera Semplice
(San Francesco d'Assisi)

Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè:
Sì è: dando, che si riceve:
perdonando che si è perdonati;
morendo che si risuscita a Vita Eterna.

Amen.

TORTA MEDOVIK (RYZHIK)



Pomeriggio di uno di questi giorni di festa... all'ora del thè, un sorso di “nero” bollente a inzuppare un morso di torta che così si scioglie in bocca con sfumature di caramello e latte. L'atmosfera si riempe di gioia e scintille dorate. Stiamo parlando della Medovik (in russo miod è il miele), ma in casa mia l'ho sempre sentita chiamare Ryzhik, Rossiccia, perché il suo colore, a “torta finita”, è proprio quello; giudicate voi, e sappiate che se deciderete di farla, ne sarete certamente gratificati.

Ingredienti

(per 10-12 persone)

pasta:
500 gr. farina bianca
180 gr. zucchero semolato
100 gr. burro
50 gr. miele
bicarbonato di sodio

crema:
400-500 gr. burro
2 lattine da 390 gr di latte condensato


venerdì 29 dicembre 2017

VOLEMOSE BENE - LA VERA STORIA DI BABBO NATALE




Sin dal XIV secolo, ogni 6 dicembre, Nicola veniva a portare i doni ai bambini del Nord Europa, passando attraverso il camino. Era una figura molto popolare e molto amata e questo sembra avergli dato la forza di resistere durante un periodo in cui le immagini e le statue dei santi venivano rase al suolo, bruciate e distrutte. S.Nicola è così rimasto nella memoria popolare, in una forma che J.Seal definisce “dormiente”, fino agli inizi del XIX secolo. Gli olandesi, nella cui lingua porta il nome di Sinterklaas, lo portarono nel Nuovo Mondo, in particolare nella Nuova Amsterdam, l’odierna Manhattan, e la pronuncia americana dell’olandese portò all’evoluzione linguistica da Sinterklaas all’odierna pronuncia anglosassone di Santa Claus. Nel frattempo, a cavallo fra l’Olanda e gli States, acquistò slitta, renne e campanellini, tipici del Nord Europa, nel periodo invernale. E’ nei primi decenni del 1800 che, per opera di un gruppo di scrittori americani – prima Washington Irving, poi Georg Pintard, poi ancora Clement Clark Moore, insieme ad un fiorire di poesie anonime Santa Claus, oramai resosi completamente indipendente da San Nicola, pur conservandone la realtà del dono ed il nome, divenne popolare nella sua nuova forma. Il nome che Babbo Natale conserva tuttora nella tradizione anglosassone, Santa Claus, non viene più percepito come nome di un santo, pur essendone la chiara derivazione. Santa Claus-Babbo Natale non è più, così, legato al 6 dicembre, e la tradizione dei suoi doni si è trasferita definitivamente al giorno di Natale. 

giovedì 28 dicembre 2017

STRICHETTI IN BRODO DI CAPPONE



Lessando un cappone in questi giorni di festa - l'altro lo cucinerò arrosto - come resistere alla tentazione della pasta fresca nel suo brodo unico ed eccellente? Inoltre una pasta come gli strichetti, che all'occhio mostrano la consistenza di quella ripiena senza esserlo, fanno rifiatare un po' fra antipasti e secondo.

martedì 26 dicembre 2017

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - VIDEO-RICETTA DELLA SERENITÁ


In attesa della mezzanotte tutto si quieta e una passeggiata nelle città decorate a festa infonde la luce della gioia agli occhi, mano nella mano, con la serenità nel cuore, in attesa di altre sorprese.

giovedì 21 dicembre 2017

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - STRENNA NATALIZIA


 
La strenna (dal latino strēna), sin dall'antichità romana, designava un regalo con cui veicolare un buon augurio, nei giorni che precedevano il "sol invictus" (sole mai domo, mai sconfitto) che appena toccato il punto più basso con il solstizio d'inverno, ricominciava la sua crescita verso quello d'estate. 
Questo vigore indomito oltre che la luce di cui è simbolo a pieno titolo, sono stati associati dalla nuova religione cristiana a Gesù Cristo, Sole e Salute delle genti; per cui oggi come allora ecco la strenna! 

Quella che presentiamo si compone di "Biscottino" speziato (cannella e zenzero) e frollini scozzesi con un tocco di cioccolato. 
Buon Natale a tutti gli uomini e le donne di buona volontà e auguri di Pace e prosperità.

venerdì 15 dicembre 2017

MI STAI LEGGENDO NEL PENSIERO - 88° COMPLEANNO

Ne è passato di tempo... Anno dopo anno, ogni mese a far compagnia alle famiglie italiane con la tua presenza discreta, ricca di consigli e soprattutto di ricette, con cui nel corso di questi 88 anni spesso abbiamo imbandito le nostre tavole: buon compleanno a La Cucina italaiana! 
E non scordiamo che come dici -mi permetto di darti del tu malgrado la veneranda età- "l'arte culinaria è il nesso essenziale dell'unione della famiglia".

Dal numero 1 dell'anno I, 15 dicembre 1929, ancora di grande attualità per una seria e profonda riflessione sullo stile di vita che ci hanno cucito addosso senza neppure che ce ne accorgessimo:

La rubrica della Massaia moderna

La decadenza della cucina famigliare 

Si può affermare che da qualche tempo la cucina famigliare è in decadenza.
... La prima causa di questa decadenza è la mancanza di tempo per il pasto giornaliero in comune e la seconda è quella che, con spirito sottile, denomina la mania della magrezza. Certo, molte altre se ne potrebbero enumerare e tutte più o meno in correlazione col nuovo, turbinoso ritmo della vita moderna, specialmente nei riguardi della donna che per un inspiegabile snobismo si è allontanata dalla cucina. Ecco perché l'arte di cucinare, se ha fatto grandi progressi nei ristoranti, è in assoluta decadenza nelle famiglie. Molto esiguo è il numero delle signore moderne che ancora non disdegnano di sorvegliare esse stesse la cucina ed indossare il grembiale bianco e mettersi davanti ai fornelli per preparare un buon pranzo... È veramente deplorevole vedere che talvolta si offre agli ospiti un pranzo al ristorante.
... Un secolo di abbandono non ci deve fare perdere il ricordo delle nostre tradizioni gastronomiche. Se nel secolo XIX ed al principio del nostro necessità superiori distolsero dalla cucina, occorre fare tornare in auge l'arte culinaria che è il nesso essenziale dell'unione della famiglia.

domenica 10 dicembre 2017

PAIN D'ÉPICES

Pane speziato, e per questo, seppure la ricetta è d'oltralpe, più che "francesismi" si affacciano all'anima sensazioni, orientali ed esotiche; se poi lo si accompagna, a colazione come a merenda, a un thè Bois Chéri delle isole Mauritius, il sogno e l'incanto sono garantiti.



venerdì 8 dicembre 2017

VOLEMOSE BENE - CONTROLLO DEL CIBO CONTROLLO DEI POPOLI

Un’analisi chiara e documentata sull’origine e l’attuazione delle politiche neomaltusiane. Il ruolo non dichiarato delle sementi OGM.
«Chi controlla il cibo controlla i popoli», ammoniva Kissinger, che fu tra i primi ad intravedere il filo rosso che lega alimentazione e demografia. Ciò ha  portato Engdahl ad osservare che «i programmi per la riduzione della popolazione e per la diffusione delle colture geneticamente modificate facevano parte della stessa strategia ad ampio raggio: una drastica riduzione della popolazione – o genocidio, che dir si voglia – attraverso la sistematica eliminazione di intere etnie, come risultato di un preciso disegno politico criminale, presentato sotto la presentabile etichetta di “soluzione del problema della fame nel mondo”».

domenica 3 dicembre 2017

VOLEMOSE BENE - IL SEME DEL DIAVOLO: STORIA DI TERRORE





"La Monsanto è il seme del diavolo, senza ombra di dubbi". E per tale ragione come si diceva quando si parlava schietto e rustico allo stesso modo in cui si mangiava sano, non permettiamo a nessuno di "metter becco" nel nostro piatto, perché le Corporation cominciano a esercitare il loro potere proprio controllando l’alimento, dalla sua produzione sino alla sua lavorazione e distribuzione. Quindi attenzione  perché il cibo, da medicina universale, non divenga in un "gioco di suggestione" perversa e persuasiva lo strumento più efficace di dominio e controllo con buona pace di "tutta" la libertà di cui crediamo di disporre.

sabato 2 dicembre 2017

TROTA ALLA PIEMONTESE


Un secondo con gli ingredienti tipici della cucina piemontese, che anche quando incontra il pece ha il merito di mantenersi gustosa e leggera. Alla fine quindi, la "scarpetta" è d'obbligo!


venerdì 1 dicembre 2017

TRADIZIONE E CIBO - IL RITO RUSSO DI BERE THÈ (II)

  Il rito tradizionale russo di bere il tè
  di Marina Komarova

  (parte II)

 

Con cosa si consuma?

Al contrario delle tradizioni cinesi e giapponesi in Russia si apprezzava, e si apprezza, non solo la qualità della bevanda ma anche con cosa si abbina, cioè una innumerevole scelta di cibi, dolci o salati. In generale possiamo trovare prodotti da forno dolci ma anche torte salate e tartine con prosciutto e formaggio. Come una volta, anche oggi la mattina a colazione il tè viene accompagnato a pane, panini morbidi, ciambelle (simili ai taralli pugliesi), ciambelline con semi di papavero, “kalacì” (pagnotte a forma di lucchetto) o biscotti. Agli inizi del secolo scorso, la domenica o in presenza di ospiti, nelle famiglie borghesi venivano preparate delle torte, mentre nelle case del “intellighenzia” russa si usava servire tartine salate, halvà (un dolce orientale a base di farina di semi oleosi), piccola pasticceria, frutta fresca e secca.

WELSH CAWL (ZUPPA GALLESE DI AGNELLO)


È il tipico piatto nazionale gallese e da quelle parti con cawl, sin dal XIV° secolo, si intende ne più ne meno qualsiasi minestra o brodo. Per tale ragione non prevede una ricetta unica, ma diverse varianti anche se, tenedo conto della grande diffusione di ovini in Galles, ritengo che quella più accreditata sia a base di carne di agnello. Con i primi fiocchi di neve fuori dalla finestra e dicembre sul calendario, welsh cawl è il piatto giusto che ti nutre scaldando.

martedì 28 novembre 2017

RISOTTO ALLE RAPE ROSSE E GORGONZOLA


La rapa rossa che tinge il riso color lampone, mantenendo però il suo sapoore delicato e dolce!  Unito a quello del gorgonzola danno vita a un primo davvero originale e dai colori vagamente natalizi.

domenica 26 novembre 2017

PANE CON L'UVETTA

Tanto semplice ed economico quanto buono e soddisfacente. Il mio consiglio è di consumarlo dopo un paio di giorni dalla cottura in modo che divenga un po' raffermo e assuma una maggiore consistenza, ma guai a farlo seccare, mi raccomando !

sabato 25 novembre 2017

TRADIZIONE E CIBO - IL RITO RUSSO DI BERE THÈ (I)



 
Il rito tradizionale russo di bere il tè

di Marina Komarova

(parte I)


Il tè è una tra le bevande più popolari in Russia, ed il suo uso, con tutto ciò che ruota intorno ad esso, lo fa collocare come un elemento caratteristico del costume nazionale. Il tè ti riscalda durante le fredde serate invernali, ti rincuora durante i ricevimenti estivi, fa radunare intorno alla tavola gli ospiti o i membri della famiglia. È il pretesto per una conversazione informale, molto intima. Molta gente in Russia inizia la sua giornata con una tazza di tè, o magari due. Proseguendo, anche negli uffici più efficienti, incontrarsi con i colleghi a prenderne una tazza è segno di pausa conviviale; la sera è la bevanda che ti “riconcilia” con la vita. Con il tè, si termina qualsiasi pasto, ma si può prendere anche separatamente, ad esempio con i dolci: l’ingrediente importante, comunque, è trovarsi in buona compagnia, berlo senza fretta, insomma, goderselo. Nel mondo moderno, purtroppo, questi momenti sono sempre più rari, ma la cultura del consumo, gli oggetti necessari per questo rito ed i costumi si conservano tutt’oggi.  
Lo spunto per scrivere del tè mi è venuto ricordando un fatto. Un giorno stavo prendendo un tè con una cara amica di Firenze, a casa mia, a Mosca. Per farlo raffreddare, ho versato il liquido dalla tazza al piattino a bordo alto, “alla borghesina”, come si faceva una volta. “Cosa ti è successo!? – esclamò stupita l’amica – hai rovesciato il tè? Aspetta, ti do una salvietta!”. Questo piccolo fatto è stato lo spunto per far conoscere alla mia amica (e a tanti altri amici italiani) le usanze del “prendere il tè alla russa”. Ma proseguiamo per gradi.

PRENDER LA VIA - ACQUI&SAPORI





Acqui Terme (AL), 25/26 novembre 2017
Acqui&Sapori

giovedì 23 novembre 2017

BÔNÈT






Il bônèt, se volessimo semplificare, potremmo dire che è un budino; in realtà è molto di più… infatti è ricco di ingredienti pregiati: latte, uova, cacao, zucchero, amaretti, in alcuni casi inzuppati nel vino aromatico liquoroso (marsala o moscato), in altri nel caffè. Le sue origini si perdono nel tempo all’epoca del focolare e probabilmente deve il suo nome  allo stampo di rame in cui veniva cotto a bagnomaria nel forno della stufa che scherzosamente, data la sua forma simile a un berretto era chiamato appunto “cappello da cucina”. In Piemonte di cui è originario, è uno dei “dolci modi” con cui suggellare un convivio e separarsi in allegria.

Purtroppo non disponiamo più del bônèt della nonna Giuseppina, sia lo stampo di rame che la ricetta precisa, ne abbiamo usato quindi uno da plumcake e siamo andate a memoria, par cœur, perché certe cose e cucinare è una di quelle, devono passare proprio dal cuore per riuscire bene.

lunedì 20 novembre 2017

HAMBURGER


Ieri i bambini, ma devo cominciare a prendere in considerazione di chiamarli ragazzi, erano euforici perché ai fornelli si sono messi loro. E cosa di più desiderabile che prepararsi un bell'hamburger su misura? Tale per cui non rimani nella voglia e i sapori sono espressione dei tuoi gusti? Così via, cuochi mettetevi il grembiule; ed io per una volta mi son trovata il pranzo fatto: grazie Giovi e Emma, "servizio" completo, compresa la foto!