Una preparazione in tipico stile
piemontese: un “pizzico” di acciuga salata con prezzemolo fresco
che trasformano semplici alimenti in gustose pietanze. Forse, è
questo uno dei segreti della cucina del Piemonte...
Oggi con il termine carpaccio si usa indicare ogni preparazione a
base di fette sottilissime di carne cruda, ma anche di pesce, di
verdure e perfino di frutta. A dare il via alla lunga serie di
interpretazioni fu Giuseppe Cipriani, il fondatore dell'Harry's Bar
di Venezia, il quale mise a punto la sua ricetta nel 1950, per la
contessa Amalia Nani Mocenigo, alla quale il medico aveva proibito di
mangiare carne cotta: un buon filetto, ben sgrassato, tagliato
sottilmente, come fosse prosciutto, e decorato “alla Kandinsky”
con una salsa universale. E poiché in città non si faceva che
parlare della mostra del pittore Vittore Carpaccio, Cipriani battezzò
in suo onore il piatto, anche per una certa analogia tra le sfumature
di rosso usate dall'artista e quelle della carne.
[Tratto da La
cucina italiana numero di luglio 2016]
Nell'aria si respira il soffio della primavera e mi viene in mente questo
piatto... va bé, i piselli non sono ancora quelli freschi da
sgranare, ma almeno le cipolline si. Non sono pretenziosa e so accontentarmi anche con poco: una cipollina tenera.
Un'idea veloce con
ingredienti che di solito ci sono sempre in frigo, più una presa
piccante e... Olè! Una sorta di frittata
dall'origine spagnola, che può essere servita sia come secondo sia
come antipasto.
Il nome del piatto fa pensare che
la "ricettina" me l'abbia passata il cuoco della mensa di una casa di cura o di un
asilo... Ma si sa che la bontà e sapidità del piatto dipendono tanto dagli
ingredienti scelti che dalla preparazione; questa inoltre si presta bene a diverse variazioni: mettete i formaggi e i vegetali che vi piacciono di più;
consumatelo come un piatto quasi completo a pranzo o a cena; altrimenti è un
contorno complesso da valutare bene per abbinarlo a un secondo adeguato, in questo caso sarà sufficiente per 8/10
persone.
A volte, in modo del tutto
inaspettato, con la giusta tecnica di cottura per l'ingrediente principale e la
combinazione azzeccata di quelli accessori,si può cucinare un pranzo veramente soddisfacente. Come terzo elemento -
e neanche troppo trascurabileper una
sana alimentazione - la compagnia gradevole dei commensali, ciò che contribuisce anche alla buona digestione.
Questa non è proprio una ricetta,
ma piuttosto un suggerimento tratto dalla “mia” rivista preferita "La
cucina italiana". Cibi umili come una barbabietola tornano in auge e si
accostano a ingredienti insoliti.
Questo piatto è un vero
comfortfood!Si prepara velocemente;
potete combinare gli ingredienti secondo il vostro gusto, la maggioranza dei
quali sono salutari verdure che con burro e formaggio fanno davvero un’ottima alleanza.
Inoltre, in questi giorni di freddo pungente, il forno acceso fa anche molto
piacere! Allora scaldiamoci!
Grande protagonista sulle tavole
della domenica, quello classico è di vitello. Ma personalmente preferisco il
manzo. Il vero segreto dell'arrosto tenero e succulento è la scelta del taglio
giusto.Credo che se esiste il pezzo
ideale quello è il “cappello da prete” che si trova nella spalla, col suo
caratteristico filo di tessuto connettivo: guardate le foto e chiedete al
macellaio un pezzo come questo. Il tessuto connettivo si scioglie durante la
cottura e dona morbidezza alla carne, il taglio tiene bene la forma e garantisce
una fetta regolare. Ma si possono utilizzare anche altre carni e tagli, ad
esempio provenienti dal collo o dalla coscia. Io uso solo questa ricettae i miei "clienti" esigenti sono sempre
soddisfatti al 100%; me l’ha trasmessa la mia suocera e a lei mando i miei sinceri
ringraziamenti.
Semplicissima ricetta di
biscotti la cui particolarità è di essere preparati con farine di
cereali senza glutine, riso e teff. Quest'ultimo, uno dei più antichi -si hanno notizie di coltivazioni già 4000 anni prima dell'era cristiana-, tutto da
scoprire.