venerdì 30 giugno 2017

LAVANDA


Creavit Deus medicamenta de terra  
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]


Si tratta di un arbusto perenne a cespuglio con foglioline lanceolate o lineari e fiori profumatissimi, violacei e riunite in spighette terminali che compaiono dalla primavera all'autunno, ma prevalentemente fra giugno e agosto. Largamente diffusa nell'Europa meridionale, dove cresce spontanea ed è coltivata a scopo industriale, la lavanda deve il suo nome all'uso che ne facevano i Romani per profumare i bagni: il suo olio aromatico era usato fin dall'antichità sia come cosmetico, sia come medicinale per le proprietà toniche e stimolanti.
Nella medicina naturale si utilizzano le sommità fiorite essicate e l'olio essenziale per una efficace azione carminativa, antispasmodica, sedativa, antisettica e stimolante. L'olio viene usato anche come repellente per gli insetti. Ricordo inoltre che presso l'Eremo del Deserto di Varazze i frati producevano olio essenziale che vendevano in piccole boccette che aveva la proprietà di dare sollievo e decongestionare le narici durante i rafreddori. 

Infuso: come calmante del sistema nervoso. Fate bollire in una tazza d'acqua per 10 minuti  una manciata di fiori di lavanda e altrettanti di camomilla, luppolo, valeriana e iperico. Filtrare e bere tiepido.

Olio: contro emicrania e vertigini. In 1 litro di olio di oliva fare macerate per 20 giorni una manciata di fiori di lavanda. Filtrate e prendetene qualche goccia nel corso della giornata.

Bagno rilassante: preparate un decotto con 50 gr. di fiori di lavanda e un litro di acqua e versatelo nell'acqua del bagno: rilassa e tonifica.

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