È la classica minestra marocchina, si prepara tutto l’anno e a maggior ragione non può mancare sulla tavola alla fine della giornata di digiuno durante Ramadan (mese consacrato al digiuno)
giovedì 9 giugno 2016
HARIRA
È la classica minestra marocchina, si prepara tutto l’anno e a maggior ragione non può mancare sulla tavola alla fine della giornata di digiuno durante Ramadan (mese consacrato al digiuno)
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domenica 5 giugno 2016
SAMBUCO
Creavit Deus madicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea.
[Siracide , 38:4]
Il sambuco cresce in tutta Europa; in Italia è presente dalla pianura fino alla zona montana, nei boschi freschi, fra le siepi, lungo i corsi d'acqua e le strade.
È un arbusto alto non più di 4/5 metri a foglie caduche di color verde pallido. I fiori piccoli e profumatissimi, di colore bianco panna, contengono olio essenziale, tannini, sali di potassio, glucosidi e mucillagini; si raccolgono in piena fioritura.
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giovedì 2 giugno 2016
FOCACCIA PRIMAVERA
Liberamente ispirata a una
ricetta di Gabriele Bonci, questa focaccia è un tributo al "tricolore", agli ortaggi e alle altre eccellenze italiane: per questo il risultato non può deludere.
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lunedì 30 maggio 2016
INSALATA CON FRAGOLE E ROBIOLA
Una
simpatica alternativa al pasto classico che si concilia molto bene
con i caldi estivi a cui porta ristoro con la sua piacevole
freschezza; abbinata a un tè verde freddo è veramente ottima.
giovedì 26 maggio 2016
SOCGNI CON RICOTTA
Questa ricetta è un classico
della pasticceria sovietica; veniva preparata come merenda pomeridiana dopo la scuola, per
bambini e ragazzi. La ricetta originale prevede ricotta vaccina e farina di
grano tenero tipo 00 mentre in questa variante, propongo l’uso della farina
di farro e ricotta ovina.
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martedì 24 maggio 2016
ROSA CANINA
Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea.
[Siracide, 38:4]
Fiorisce a Maggio e la si incontra ai margini dei boschi, tra le siepi e lungo le strade di campagna, dalla pianura alle zone montane. L’aggettivo canina con cui è caratterizzata deriva dall’uso che si faceva della sua radice, impiegata per curare i cani affetti da rabbia. La pianta ha ramificazioni spinose e fiori bianchi e rosei, leggermente profumati, di cinque petali. I frutti che si raccolgono all’inizio dell’autunno, sono bacche scarlatte di forma ovale che presentano all’interno i semi, coperti da una fitta peluria contenente sali di potassio.
et vir prudens non abhorrebit ea.
[Siracide, 38:4]
Fiorisce a Maggio e la si incontra ai margini dei boschi, tra le siepi e lungo le strade di campagna, dalla pianura alle zone montane. L’aggettivo canina con cui è caratterizzata deriva dall’uso che si faceva della sua radice, impiegata per curare i cani affetti da rabbia. La pianta ha ramificazioni spinose e fiori bianchi e rosei, leggermente profumati, di cinque petali. I frutti che si raccolgono all’inizio dell’autunno, sono bacche scarlatte di forma ovale che presentano all’interno i semi, coperti da una fitta peluria contenente sali di potassio.
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Rosa
mercoledì 18 maggio 2016
INSALATA PRIMAVERILE DI FARRO
Un insalata “fresca” che si può
preparare alla sera aggiungendo al momento di consumarla solo i pomodorini,
quindi ideale anche per il pranzo del giorno dopo e da consumare fuori casa per il suo carattere
pratico, nutriente e leggero.
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domenica 15 maggio 2016
VITELLA ALLA “GIANLUCA”
La ricetta che proponiamo è dell'amico Gianluca cui va un sincero ringraziamento per questa pietanza dalle"tinte" orientali.
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giovedì 12 maggio 2016
TORTA DI CAROTE
Una ricetta di origine "provenzale" che aggiunge alla rusticità della torta un tocco di eleganza e delicatezza data dalla salsa di accompagnamento e dai frutti di bosco; il risultato è un dessert gradevole ed equilibrato.
mercoledì 11 maggio 2016
BISQUE DI GAMBERI
Un classico della cucina francese
che si è affermato ben oltre i confini nazionali. Nella ricetta originale si usano
i gamberi di fiume che vengono cotti con tutte le loro parti, sminuzzati o
interi; ma si possono usare tutti i tipi di crostacei (gamberi, astici, scampi,
granchi). Immancabili i crostini fritti nel burro con cui viene accompagnata
questa minestra. Se si usano gamberetti si può evitare di
sgusciarli, nel caso di gamberoni o altri crostacei meglio togliere i gusci.
Una volta
si usava il riso che veniva lessato e frullato coi gamberi per legare la
minestra, oggi si può scegliere la farina di riso sciolta in acqua, come ho fatto io, che conferisce un effetto e un sapore più “vellutato”; la
panna ammorbidisce tutto, ma suggerisco di non esagerare per non stemperare
troppo il gusto dei crostacei.
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giovedì 5 maggio 2016
TRADIZIONE E CIBO - LA DIETA DEI TEMPLARI
In un articolo interessante che
compare sulla pagina web de La Stampa a firma Stefano Massarelli, si affronta un tema di
grande attualità come quello delle proprietà del cibo, fornendo una
testimonianza del passato, nello specifico esaminando le caratteristiche della
dieta dell’Ordine del Tempio che suggerisce anche a noi dopo diversi secoli,
un corretto ed equilibrato stile alimentare. Spesso si leggono libri e articoli
che trattano argomenti di rilievo col “taglio” del gossip, assolvendo così la
sola funzione di
distogliere i lettori dalla verità in un
subdolo lavoro di dissacrazione. In questo caso invece la mancanza di orpelli e
coloriture tipiche del pensiero moderno che sembra non possa fare a meno di creare suggestioni, rendono senza dubbio un buon servigio al
genuino sapere.
Forniamo comunque anche alcuni
passaggi degli scritti di san Bernardo di Chiaravalle che della Regola templare
fu l’estensore.
“Ora trattiamo brevemente dei costumi e della vita dei cavalieri di
Cristo, affinché appaia chiaramente quanto differiscano fra loro la cavalleria
di Dio e la cavalleria del secolo.
Innanzi tutto certamente non manca la disciplina, né l’obbedienza viene
mai disprezzata: poiché secondo la testimonianza della Scrittura (Eccl. 22:3),
“Il figlio disobbediente perirà”.
Nel vitto e nell’atteggiamento ci si astiene da ogni cosa superflua, si
provvede alla pura necessità (Elogio della nuova cavalleria 4).
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lunedì 2 maggio 2016
LENTICCHIE (RICETTA DELLA ROMANITÁ CLASSICA)
LENTICCHIE, per tutte le stagioni! Ricetta tratta da “De re coquinaria”, libro V, II (il più esteso libro di cucina scritto in latino, risalente al sec. I d.C.)
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sabato 30 aprile 2016
LASAGNE CON PESTO DI ZUCCHINE, PASTRAMI E SCAMORZA
Una lasagna che mantiene le sue caratteristiche "strutturali", ma si presenta insolita rispetto al sapore della versione classica. Il palato comunque non rimarrà deluso, vi do la mia parola!
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giovedì 28 aprile 2016
SEPPIE A ZIMINO
Con gli spinaci si possono preparare tante pietanze, il pesce non fa eccezione. Se poi consideriamo che possiamo riempire il piatto con un cibo ricco di vegetali, proteine e pochi grassi, vale proprio la pena di mettersi ai fornelli.
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martedì 26 aprile 2016
DOLCE ALL’ARANCIA IN VASETTO
Una torta molto "particolare", infatti le sue fette sono cucinate nel vasetto! Morbida e aromatica, mantiene invariate tutte le sue caratteristiche per qualche giorno; molto comoda per uno spuntino fuori casa.
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giovedì 14 aprile 2016
TIRAMISÚ AI FRUTTI DI BOSCO
Una "variazione sul tema" con due apprezzabili differenze rispetto alla ricetta classica: una maggiore freschezza conferita dai frutti di bosco e l'utilizzo di soli albumi che pertanto possono essere pastorizzati.
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ASPARAGUS OFFICINALIS
Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea.
[Siracide, 38:4]
L'aspargo è una pianta erbacea largamente diffusa sia in Italia che in Europa centr-meridionale.
Dal suo rizoma strisciante spuntano a primavera i germogli, chiamati turioni o aspargi. Oltre a quello coltivato, si può trovare l'aspargo selvatico, che predilige suoli asciutti e soleggiati. Entrambe le varietà di aspargi godono delle stesse virtù terapeutiche: noti per la loro digeribilità, hanno proprietà diuretiche benefiche per il cuore e la milza.
Gli asparagi sono sconsigliati alle persone affette da albuminoria, renella, malattie della prostata e della vescica, perché causano la formazione di un sale, l'aspartato di ammonio. Per il loro contenuto di ferro e calcio sono sconsigliati ai sofferenti di fegato e di reni, ai gottosi e ai malati di reumatismi articolari.
La parte medicamentosa della pianta è costituita dalla radice, o "rizoma", indicata nell'indropisia, nelle affezioni cardiache, nell'itterizia, negli edemi e in tutti i casi di ritenzione di liquidi. La radice è anche un ottimo dimagrante.
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lunedì 11 aprile 2016
ROBIOLA
Il nome deriverebbe dal termine
tardo-latino "rubeolus" riferito alla colorazione rosata rossastra
assunta dalla superficie dei formaggi con l'avanzare della stagionatura; il
toponimo è legato a Roccaverano, un comune in provincia di Asti, ma l'area di
produzione della robiola comprende il territorio a cavallo fra le province di
Asti e di Alessandria nella parte orientale delle Langhe.
mercoledì 6 aprile 2016
PASTIERA
Secondo la leggenda questa torta nasce dal Mare; infatti le offerte per lui lasciate sulla spaiggia dalle mogli dei pescatori per propiziare il ritorno dei mariti a casa (ricotta, frutta candita, grano, uova, fiori d'arancio), durante la notte furono mescolate dalle onde e diedero vita alla Pastiera. La presenza del grano (simbolo dei germi che rinnovano la vita) fa pensare che questo dolce accompagnasse anche le feste pagane per il ritorno della Primavera. In ogni caso siamo alla presenza di un classico della pasticceria napoletana che ha superato i confini della regionalità per diventare famoso in tutto il mondo.
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sabato 2 aprile 2016
MERINGA SVIZZERA AL CIOCCOLATO
Ingredienti
500 gr. zucchero semolato
250 gr. albume
350 gr. cioccolato 70%
1 cucchiaio di aceto
Preparazione
Mettete l’albume in un
polsonetto, un tipo particolare di casseruola di forma semisferica, con le
pareti alte e il fondo bombato, preferibilmente di rame. Ma se non disponete di
un polsonetto usate pure la ciotola
della planetaria o un contenitore simile.
Aggiungete lo zucchero
semolato e scaldate a bagnomaria, mescolando il composto con una frusta fino a
che non avrà raggiunto la temperatura di 65°. Quindi spegnete, versate nel vaso
della planetaria (se avete usato la ciotola della planetaria al posto di polsonetto –
asciugatela) e cominciate a montare nella planetaria.
Unite l’aceto, che aiuterà a
montare l’albume, e lavorate fino a completo raffreddamento.
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