venerdì 22 settembre 2017

TRADIZIONE E CIBO - THÈ, UN PO' DI STORIA





Il thè è originario della Cina, nella regione nota come Yunnan, di questo non si dubita, tanto che si può affermare che nessuno beveva thè prima dei cinesi, men che meno gli indiani. Infatti il thè in India, lo portarono gli inglesi a seguito della così detta “guerra dell'oppio”,  quando la Cina chiuse le frontiere. Si narra che una spia inglese, Robert Fortune (a fianco), botanico scozzese del XIX° secolo, abbia aiutato la East India Trading Company a carpire i segreti della produzione di thè dalla Cina; rubò delle piantine di Camelia Sinensis e le trafugò in India dove furono coltivate e permisero agli inglesi di avere il “loro” thè. In realtà oggi sappiamo che le cose non sono proprio andate esattamente così. E sappiamo anche che secondo alcuni, la Camelia Sinensis var Assamica, è considerata una pianta autoctona della zona dell'Assam, ovviamente prove certissime non ce ne sono. Sembra comunque più ragionevole asserire che il thè come bevanda, sia nato in Cina, perché prima dei cinesi, anche se queste piante erano diffuse anche altrove, nessuno aveva avuto l'idea di usarle per farne un decotto o un infuso.

giovedì 21 settembre 2017

CONFETTURA DI FRUTTA ALL’AROMA DI LIMONE E ZENZERO


Il tempo scorre -bella scoperta-: le stagioni coi loro colori, profumi, sapori e frutti si alternano; qualche volta risulta difficile rassegnarsi, soprattutto in giornate come questa, la cui luce è talmente limpida che sembra possa attraversare i corpi e assegnare forme nuove. Per questo faccio provvista e porto in dispensa; dopo aver unito la frutta fresca a quella secca e messo tutto in vasetto. Provo così a fermare quest'attimo di stupore che raggiunge il cuore.

VOLEMOSE BENE - ABBIAMO MANGIATO IERI, MA OGGI E DOMANI?




Abbiamo mangiato ieri, ma oggi e soprattutto domani, avremo qualche cosa nel piatto? A dispetto dell'apparenza la domanda non è affatto retorica e se si considerano le politiche che quasi tutti i governi che si sono succeduti alla guida dei diversi paesi hanno perpetrato nel corso degli anni, c'è poco da stare allegri riguardo alla risposta che si potrà dare. Infatti è evidente che a parte qualche eccezione isolata, i settori che producono l'alimento, quindi in primis l'agricoltura, sono stati via via sempre più mortificati per non dire "devastati"; naturalmente pensiamo alle piccole aziende domestiche e non alle culture intensive che fanno capo alle solite multinazionali.

martedì 19 settembre 2017

PETITS-BEURRE AL CIOCCOLATO E NOCI

Variante al cacao e noci del biscotto con il nome dolce e fiabesco, tanto per non ripetersi; ottimo col thè nero o una tazza di latte intero. E via alla merenda del dopo scuola

sabato 16 settembre 2017

UOVA CON PEPERONATA AL BASILICO E MIRTILLI



Un modo insolito, ma indubbiamente originale per preparare la peperonata, con note agro-dolci e le uova che sostituiscono senza imbarazzi le carni. Il tocco dei mirtilli, ma possono essere usate anche le more, la rende davvero speciale.

venerdì 15 settembre 2017

PRENDER LA VIA - CHEESE

Bra (CN), 15-18 settembre 2017
Cheese 2017

Anche per l’undicesima edizione, la formula di Cheese non cambia: l’evento è gratuito e si svolge per le vie, le piazze e i cortili del centro storico di Bra, dove come sempre troverete il Mercato dei Formaggi, la Casa della Biodiversità, la Gran Sala dei Formaggi e l’Enoteca, lo Spazio Libero (novità di quest’anno, dedicata ai formaggi, salumi, vini e pani senza fermenti selezionati, additivi, nitriti e nitrati), la Piazza della Pizza, le Cucine di strada, la Piazza della Birra e i Food Truck, due Cinema pronti a ospitare la rassegna Cheese on the Screen, la Libreria di Slow Food Editore, i Laboratori del Gusto, gli spazi per le Conferenze, il Palco e molti altri luoghi di incontro, approfondimento e benvenuto ai vecchi e ai futuri soci di Slow Food.

giovedì 14 settembre 2017

LIMONE


Creavit Deus medicamenta de terra 
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]

mercoledì 13 settembre 2017

PAPPA DI POMODORO

Questa zuppa come spesso accade con quelle toscane, è fatta con poco, ma in cambio da molto, profumo, colore, sapore e soprattutto l'allegria che unisce tutto il resto nella soddisfazione della tavola e dei commensali.


martedì 12 settembre 2017

TRADIZIONE E CIBO - LA VALENZA SIMBOLICA DEL CIBO NEL MONDO INDIANO

In un altro post ho fatto riferimento alla Traittirîya Upanishad per evidenziare come l'alimento per gli Indù sia assimilabile se non addirittura coincidente con il Brahman stesso, la Realtà Assoluta. Prima di "dare la parola"  a Laura Scopela, riportando un estratto di "Le prescrizioni alimentari di carattere religioso", vorrei aggiungere per completezza come si conclude  l'Anuvâka 2 dell'Adhyâya II della Umanishad menzionata:


In vero, al di là di quello, che è questo [corpo] costituito dall’essenza del cibo, vi è un altro e [più] interno sé [=veicolo-corpo] costituito di energia vitale. Da questo [corpo costituito di energia vitale] è riempito quello [costituito di cibo]. In vero, questo stesso [veicolo costituito di energia vitale] ha ancora fattezza umana. Questo [sé di energia vitale] dalla fattezza umana è conforme alla fattezza umana di quello [più esterno costituito di cibo].

Di questo, il prāna[1] stesso è il corpo. 
Il vyāna[2] è il lato destro [meridionale]. 
L’ apāna[3] è il lato sinistro [settentrionale]. 
Lo spazio è l’Ātmā [il tronco]. 
La Terra è l'estremità quale base stabile.  
Anche a tale riguardo vi è questo Śloka[4].

Questo consente di lasciare intravedere molto di più di quanto non possa emergere da scritti come quello della Scopel che pure hanno l'indubbio merito di sensibilizzare e avvicinare il pubblico a un argomento così importante come quello dell'alimentazione tradizionale, proponendolo inoltre in una prospettiva non molto usaule per questi tempi che il lettore interessato potrà senz'altro approfondire per conto proprio.



La valenza simbolica del cibo nel mondo indiano
di Laura Scopel



L’Induismo, confessione religiosa che in Italia conta circa cinquemila fedeli e tiene rapporti con cinquanta­mila induisti immigrati, ha fatto dell’alimentazione uno dei suoi dogmi di maggior spessore. Il cibo nelle sue diverse modalità di cottura e consumazione, sommate alle differenti fasi di elaborazione che il corpo umano gli riserva, ha assunto una valenza simbolica e spirituale fin dal Vedismo, considerato ormai unanimemente l’origine di quello che noi oggi definiamo Induismo.
Gli induisti ritengono che la posizione sociale di un uomo o di un gruppo dipenda anche dagli alimenti che rifiuta di mangiare, poiché l’appartenenza a un casta gerarchicamente superiore comporta maggiori restrizio­ni alimentari.
Il cibo è un veicolo di scambio poiché attraverso l’alimentazione si condividono meriti e demeriti sociali e, inoltre, può comportare conseguenze negative sul piano del ciclo delle rinascite poiché, se proibito, conta­mina i tessuti del corpo in cui si è trasformato. La marginalità sociale trova spesso espressione attraverso riferimenti alla sfera del cibo invero quelli che vengono chiamati “fuori casta” vengono definiti “gente che cucina cani”.

lunedì 11 settembre 2017

VERDURE RIPIENE

La cucina ligure è spesso di “magro”: buona parte è giocata proprio dalle verdure fresche, che possono giovarsi dei più aromatici arricchimenti, come basilico, aglio, anche funghi secchi. Provate queste verdure ripiene di semplice esecuzione, ma ottime quanto ad aspetto e sapore!


sabato 9 settembre 2017

PANINO DI PESCE

НА РУССКОМ ЯЗЫКЕ НИЖЕ

Abbiamo preso spunto per questa preparazione da una chiacchierata con la nostra amica Laura che a New York ha assaporato degli ottimi lobster roll (farcitura con astice); certo il nostro è un semplice panino di pesce e perciò anche il prezzo è decisamente più abbordabile rispetto a quello newyorkése, ma non per questo meno buono.

venerdì 8 settembre 2017

PETITS-BEURRE

Petits-beurre in 11 mosse, si potrebbe dire; ma in realtà è talmente semplice fare questi biscotti che sembra già di assaporarli fin dalla lavorazione. Genuini e fragranti, con un nome dolce che sembra uscito da una fiaba.

mercoledì 6 settembre 2017

DECOTTO DI GINEPRO, LIQUERIZIA E ZENZERO


Dal Medio Evo una ricetta del "Libro delle creature" di Ildegarda di Bingen, bedessa benedettina. Indicata a digiuno o dopo i pasti perché "addolcisce e diminuisce i dolori del petto, del polmone e del fegato" (quindi presumiamo che abbia proprietà calmanti, lenitive per le vie respiratorie, benefiche per l'apparato digerente). L'abbiamo provata e se non possiamo "certificare" immediatamente le virtù terapeutiche indicate, certo rimane un sapore gradevole e aromatico con sfumature di resine che rendono questa bevanda piacevole e rilassante.

martedì 5 settembre 2017

MINESTRA IN BRODO DI PESCE



Questa minestra tipica della zona di Bitonto, viene di solito servita senza il nasello che viene consumato come secondo piatto. Per parte nostra invece la proponiamo con la polpa del pesce e volendo con qualche crostino di pane raffermo tostato in padella; in ogni caso il risultato è sempre ottimo.

VOLEMOSE BENE - DONNE DI MAIS




"Donne di mais" di Esther Vivas, fra gli articoli proposti della stessa autrice, presenta i maggiori connotati ideologici di impronta marxista. Seppure tutto è politica, si potrebbe dire, perché non c’è nulla di ciò che un individuo pensa e fa che non vada a influire sugli equilibri della “polis”, tuttavia ogni categoria ideologica in ultimo costituisce solo una gabbia, quindi un limite per la Verità. Pertanto tutti coloro che vorranno leggere questa pagina, se condividono quanto appena asserito, dovrebbero cercare solo di cogliere le informazioni, che danno la misura di cosa bolle in pentola, i tratti essenziali della "ricetta" che si sta preparando che per la sua natura presenta quegli "ingredienti" oppressivi di un sistema che affamando gli uomini li controlla e li domina come fossero animali. Non si può dunque che dissentire anche con le conclusioni perché un male come la “globalizzazione” non si può combatterlo con un’altra “globalizzazione parziale” (com’è la “resistenza al femminile”), ma semmai operando un raddrizzamento delle coscienze che si fondi sul riconoscimento di Principi Universali. Fatto ciò, “recuperare il nostro diritto a decidere su cosa, come e dove si produce ciò che mangiamo, della riappropriazione della terra, dell’acqua e delle sementi da parte dei contadini e di combattere il monopolio lungo la catena agroalimentare”, verrà da sé.



DONNE DI MAIS
 di Esther Vivas

Si calcola che nei paesi del Sud del mondo ricada sulle donne tra il 60 e  l’80%  della produzione alimentare (un 50% a livello mondiale): sono esse che si occupano della lavorazione della terra, della manutenzione delle sementi, della raccolta e dell’acqua. Sono loro che portano avanti le coltivazioni di alimenti, quali riso, grano e mais, che sfamano le popolazioni più povere del Sud del mondo, ma nonostante il loro ruolo fondamentale sono proprio le donne, insieme ai bambini, coloro che soffrono di più la fame.

lunedì 4 settembre 2017

GINEPRO

Creavit Deus medicamenta de terra 
et vir prudens non abhorrebit ea

[Siracide, 38:4]

BRUSCHETTA CON FICHI E ROBIOLA

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I francesi la chiamano “canapé de figues au fromage de brebis et chevre”, e certamente, al orecchio suona cosi melodioso, armonico...come un concerto di François Couperin. Ma più di tutto, la melodia e l'armonia in cucina la si deve sentire al palato, quando la dolcezza del fico si incontra con l'acidulo del formaggio fresco. Oh, yeah! Il tutto adagiato sul pane buono di casa...