lunedì 30 maggio 2016

INSALATA CON FRAGOLE E ROBIOLA



Una simpatica alternativa al pasto classico che si concilia molto bene con i caldi estivi a cui porta ristoro con la sua piacevole freschezza; abbinata a un tè verde freddo è veramente ottima.

giovedì 26 maggio 2016

SOCGNI CON RICOTTA



Questa ricetta è un classico della pasticceria sovietica; veniva preparata  come merenda pomeridiana dopo la scuola, per bambini e ragazzi. La ricetta originale prevede ricotta vaccina e farina di grano tenero tipo 00 mentre in questa variante, propongo l’uso della farina di farro e ricotta ovina.

martedì 24 maggio 2016

ROSA CANINA



Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea.

[Siracide, 38:4]

 
Fiorisce a Maggio e la si incontra ai margini dei boschi, tra le siepi e lungo le strade di campagna, dalla pianura alle zone montane. L’aggettivo canina con cui è caratterizzata deriva dall’uso che si faceva della sua radice, impiegata per curare i cani affetti da rabbia. La pianta ha ramificazioni spinose e fiori bianchi e rosei, leggermente profumati, di cinque petali. I frutti che si raccolgono all’inizio dell’autunno, sono bacche scarlatte di forma ovale che presentano all’interno i semi, coperti da una fitta peluria contenente sali di potassio.

mercoledì 18 maggio 2016

INSALATA PRIMAVERILE DI FARRO



Un insalata “fresca” che si può preparare alla sera aggiungendo al momento di consumarla solo i pomodorini, quindi ideale anche per il pranzo del giorno dopo e da consumare fuori casa per il suo carattere pratico, nutriente e leggero.

domenica 15 maggio 2016

VITELLA ALLA “GIANLUCA”



La ricetta che proponiamo è dell'amico Gianluca cui va un sincero ringraziamento per questa pietanza dalle"tinte" orientali.

giovedì 12 maggio 2016

TORTA DI CAROTE



Una ricetta di origine "provenzale" che aggiunge alla rusticità della torta un tocco di eleganza e delicatezza data dalla salsa di accompagnamento e dai frutti di bosco; il risultato è un dessert gradevole ed equilibrato.

mercoledì 11 maggio 2016

BISQUE DI GAMBERI



Un classico della cucina francese che si è affermato ben oltre i confini nazionali. Nella ricetta originale si usano i gamberi di fiume che vengono cotti con tutte le loro parti, sminuzzati o interi; ma si possono usare tutti i tipi di crostacei (gamberi, astici, scampi, granchi). Immancabili i crostini fritti nel burro con cui viene accompagnata questa minestra. Se si usano gamberetti si può evitare di sgusciarli, nel caso di gamberoni o altri crostacei meglio togliere i gusci. 
Una volta si usava il riso che veniva lessato e frullato coi gamberi per legare la minestra, oggi si può scegliere la farina di riso sciolta in acqua, come ho fatto io, che conferisce un effetto e un sapore più “vellutato”; la panna ammorbidisce tutto, ma suggerisco di non esagerare per non stemperare troppo il gusto dei crostacei.


giovedì 5 maggio 2016

TRADIZIONE E CIBO - LA DIETA DEI TEMPLARI



In un articolo interessante che compare sulla pagina web de La Stampa a firma Stefano Massarelli, si affronta un tema di grande attualità come quello delle proprietà del cibo, fornendo una testimonianza del passato, nello specifico esaminando le caratteristiche della dieta dell’Ordine del Tempio che suggerisce anche a noi dopo diversi secoli, un corretto ed equilibrato stile alimentare. Spesso si leggono libri e articoli che trattano argomenti di rilievo col “taglio” del gossip, assolvendo così la sola funzione di distogliere i lettori  dalla verità in un subdolo lavoro di dissacrazione. In questo caso invece la mancanza di orpelli e coloriture tipiche del pensiero moderno che sembra non possa fare a meno di creare suggestioni, rendono senza dubbio un buon servigio al genuino sapere. 

Forniamo comunque anche alcuni passaggi degli scritti di san Bernardo di Chiaravalle che della Regola templare fu l’estensore.




“Ora trattiamo brevemente dei costumi e della vita dei cavalieri di Cristo, affinché appaia chiaramente quanto differiscano fra loro la cavalleria di Dio e la cavalleria del secolo.
Innanzi tutto certamente non manca la disciplina, né l’obbedienza viene mai disprezzata: poiché secondo la testimonianza della Scrittura (Eccl. 22:3), “Il figlio disobbediente perirà”.
Nel vitto e nell’atteggiamento ci si astiene da ogni cosa superflua, si provvede alla pura necessità (Elogio della nuova cavalleria 4).

lunedì 2 maggio 2016

LENTICCHIE (RICETTA DELLA ROMANITÁ CLASSICA)




LENTICCHIE, per tutte le stagioni! Ricetta tratta da “De re coquinaria”, libro V, II (il più esteso libro di cucina scritto in latino, risalente al sec. I d.C.)


sabato 30 aprile 2016

LASAGNE CON PESTO DI ZUCCHINE, PASTRAMI E SCAMORZA



Una lasagna che mantiene le sue caratteristiche "strutturali", ma si presenta insolita rispetto al sapore della versione classica. Il palato comunque non rimarrà deluso, vi do la mia parola!

giovedì 28 aprile 2016

SEPPIE A ZIMINO

Con gli spinaci si possono preparare tante pietanze, il pesce non fa eccezione. Se poi consideriamo che possiamo riempire il piatto con un cibo ricco di vegetali, proteine e pochi grassi, vale proprio la pena di mettersi ai fornelli.

 

martedì 26 aprile 2016

DOLCE ALL’ARANCIA IN VASETTO




Una torta molto "particolare", infatti le sue fette sono cucinate nel vasetto! Morbida e aromatica, mantiene invariate tutte le sue caratteristiche per qualche giorno; molto comoda per uno spuntino fuori casa.

giovedì 14 aprile 2016

TIRAMISÚ AI FRUTTI DI BOSCO



Una "variazione sul tema" con due apprezzabili differenze rispetto alla ricetta classica: una maggiore freschezza conferita dai frutti di bosco e l'utilizzo di soli albumi che pertanto possono essere pastorizzati.

ASPARAGUS OFFICINALIS


Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea.
[Siracide, 38:4]


L'aspargo è una pianta erbacea largamente diffusa sia in Italia che in Europa centr-meridionale. 
Dal suo rizoma strisciante spuntano a primavera i germogli, chiamati turioni o aspargi. Oltre a quello coltivato, si può trovare l'aspargo selvatico, che predilige suoli asciutti e soleggiati. Entrambe le varietà di aspargi godono delle stesse virtù terapeutiche: noti per la loro digeribilità, hanno proprietà diuretiche benefiche per il cuore e la milza. 
Gli asparagi sono sconsigliati alle persone affette da albuminoria, renella, malattie della prostata e della vescica, perché causano la formazione di un sale, l'aspartato di ammonio. Per il loro contenuto di ferro e calcio sono sconsigliati ai sofferenti di fegato e di reni, ai gottosi e ai malati di reumatismi articolari.
La parte medicamentosa della pianta è costituita dalla radice, o "rizoma", indicata nell'indropisia, nelle affezioni cardiache, nell'itterizia, negli edemi e in tutti i casi di ritenzione di liquidi. La radice è anche un ottimo dimagrante.

lunedì 11 aprile 2016

ROBIOLA




Il nome deriverebbe dal termine tardo-latino "rubeolus" riferito alla colorazione rosata rossastra assunta dalla superficie dei formaggi con l'avanzare della stagionatura; il toponimo è legato a Roccaverano, un comune in provincia di Asti, ma l'area di produzione della robiola comprende il territorio a cavallo fra le province di Asti e di Alessandria nella parte orientale delle Langhe.

mercoledì 6 aprile 2016

PASTIERA





Secondo la leggenda questa torta nasce dal Mare; infatti le offerte per lui lasciate sulla spaiggia dalle mogli dei pescatori per propiziare il ritorno dei mariti a casa (ricotta, frutta candita, grano, uova, fiori d'arancio), durante la notte furono mescolate dalle onde e diedero vita alla Pastiera. La presenza del grano (simbolo dei germi che rinnovano la vita) fa pensare che questo dolce accompagnasse anche le feste pagane per il ritorno della Primavera. In ogni caso siamo alla presenza di un classico della pasticceria napoletana che ha superato i confini della regionalità per diventare famoso in tutto il mondo.


sabato 2 aprile 2016

MERINGA SVIZZERA AL CIOCCOLATO



Ingredienti


500 gr. zucchero semolato
250 gr. albume
350 gr. cioccolato 70%
1 cucchiaio di aceto

Preparazione

Mettete l’albume in un polsonetto, un tipo particolare di casseruola di forma semisferica, con le pareti alte e il fondo bombato, preferibilmente di rame. Ma se non disponete di un polsonetto  usate pure la ciotola della planetaria o un contenitore simile. 
Aggiungete lo zucchero semolato e scaldate a bagnomaria, mescolando il composto con una frusta fino a che non avrà raggiunto la temperatura di 65°. Quindi spegnete, versate nel vaso della planetaria (se avete usato la ciotola della  planetaria al posto di polsonetto – asciugatela) e cominciate a montare nella planetaria.
Unite l’aceto, che aiuterà a montare l’albume, e lavorate fino a completo raffreddamento.

venerdì 1 aprile 2016

ORIGANUM VULGARE

Creavit Deus medicamenta de terra
et vir prudens non abhorrebit ea.

[Siracide 38:4]

Un aroma importante della cucina; è altresì utile per la sua azione diuretica, anti spasmodica, ammenagoga ed espettorante in caso di raffreddore ed eccessi d'asma; ma anche contro i disturbi gastro intestinali quali indigestione o coliche.

mercoledì 23 marzo 2016

CAVOLFIORE AL FORNO





Semplicissimo e appetitoso, accompagnato da una fetta di pane e seguito da un frutto può essere considerato un pasto completo, appagante, ma leggero.

Preparazione

Prendete un cavolfiore, lavatelo bene e tagliatelo a fette; adagiatelo in una teglia coperta con carta da forno, salatelo, spolveratelo con curry e pepe o paprica, aggiungete un filo d’olio e infornate a 200° per 15 minuti, poi girate le fette di cavolfiore e infornate ancora per altri 15 minuti. Prima di sfornare comunque  controllare con una forchetta se il livello di cottura è soddisfacente. Servite aggiungendo del prezzemolo fresco o del coriandolo e un giro di olio d’argan o extra vergine di oliva e succo di limone.

CAFFÈ, VINO DELL'ISLAM



La maggior parte dei moderni bevitori di caffè sono probabilmente inconsapevoli di dover molto del loro giornaliero piacere alle turuq del Sud della penisola arabica. Tradizionalmente si narra che alcuni membri della tariqa Shadhiliyya abbiano diffuso la bevanda del caffè in tutto il mondo islamico all’incirca tra il 13° e il 15° secolo. Venne fatto assaggiare per la prima volta a uno Shaykh della Shadhiliyya, in Etiopia, dove la pianta del caffè cresce spontanea sugli altipiani e dal cui frutto si ricavava una bevanda nota come bun. È possibile che lo shaykh fosse Abu’l Hasan’ Ali ibn Umar, il quale risiedette per un certo tempo alla corte di Sadaddin II, un sultano del sud dell’Etiopia. ‘Ali ibn Umar successivamente fece ritorno nello Yemen con le preziose bacche, cibo commestibile dalle straordinarie proprietà stimolanti. Ancora oggi questo shaykh è considerato il santo patrono dei coltivatori di caffè, dei proprietari dei luoghi dove lo si serve e di tutti i suoi bevitori e amanti. Talvolta, in Algeria, il caffè è chiamato shadhiliyye, in suo onore.